IORT
Acronimo inglese di Intra Operative RadioTherapy, la IORT è una metodica che permette di eseguire la radioterapia durante l’operazione di rimozione del tumore. Una dose di radiazioni biologicamente equivalente all’intero trattamento standard, calcolata mediante modelli matematici, viene somministrata in un’unica seduta direttamente sulla zona dove era presente la lesione tumorale subito dopo l’intervento chirurgico. La tecnica, indicata per tumori con determinate caratteristiche, offre vantaggi non solo in termini di rapidità di somministrazione ma anche di salvaguardia dei tessuti sani.
I vantaggi
Ridotta tossicità: la IORT, permettendo il controllo visivo diretto del volume bersaglio, dà la possibilità al radioterapista di proteggere i tessuti sani mobili spostandoli dalla traiettoria del fascio radiante. Inoltre, la IORT prevede l’utilizzo di fasci di elettroni (fino a 12 MeV) o di fotoni X (50 KV) di elevata energia ma con basso potere penetrante, dunque con ridotti effetti nocivi sull’organismo. È possibile utilizzare questo tipo di radiazioni perché, con l’irraggiamento a ferita aperta, la zona da trattare è di pochi centimetri a partire dalla superficie.
Riduzione dei tempi di somministrazione: consente anche una riduzione drastica dei tempi di somministrazione, se si considera che l’irradiazione standard si svolge generalmente in un periodo di alcune settimane (20-30 sedute giornaliere distribuite nell’arco di 4-6 settimane) e quindi implica che la paziente debba recarsi diverse volte al centro di cura per un lungo periodo.
Secondo le raccomandazioni internazionali di radioterapia oncologica, formulate sulla base dei dati di letteratura disponibili, la IORT può essere utilizzata nelle pazienti con le seguenti caratteristiche:
- La donna deve avere più di 50 anni ed essere in post-menopausa;
- Il tumore deve essere di dimensioni inferiori o uguali a 2-3 centimetri;
- Il tumore non deve essere lobulare (non deve essere originato dai lobuli, cioè dalle cellule ghiandolari);
- Il tumore deve essere unifocale (formato da un nodulo singolo);
- Il tumore deve avere un profilo biologico favorevole oppure essere classificato come “Luminal A” (avere un basso indice di proliferazione, i recettori ormonali positivi e il recettore HER2 negativo);
- I linfonodi non devono essere stati intaccati dal tumore, o solo in misura molto limitata;
- I margini chirurgici devono essere negativi e possibilmente superiori ai 2 millimetri.