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screening

Roma – A seguito dell'incontro dello scorso 16 giugno con il Ministro della Salute Roberto Speranza e le Associazioni A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. e IncontraDonna, nel corso del quale è stato presentato il documento-appello, sottoscritto anche dalle Società scientifiche, per agevolare la ripresa dello screening mammografico dopo il lockdown, le quattro associazioni sono state invitate dal Ministero della Salute a intervenire in una riunione sul tema "Criticità e proposte per una nuova governance dello screening mammografico".

Milano – Timidamente ma con determinazione lo screening mammografico in Italia si prepara a ripartire. Sebbene l'emergenza sanitaria abbia costretto ovunque la sospensione i controlli di primo livello, già dal mese di aprile alcune Regioni hanno iniziato a muoversi. L'Osservatorio Nazionale Screening monitora la riapertura progressiva dei programmi di screening raccogliendo le delibere regionali.

Roma – Le Associazioni rappresentanti delle pazienti con tumore al seno A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. e IncontraDonna, con l’avallo dei soggetti scientifici A.I.O.M., A.I.Te.R.S., A.N.I.S.C., G.I.S.Ma., Senonetwork e S.I.R.M., hanno presentato oggi al ministro della Salute, Roberto Speranza, la richiesta di intervento urgente affinché lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica, interrotte a causa della pandemia da Covid-19, riprendano al più presto e a pieno regime in tutte le Regioni.

Nei mesi scorsi, la pandemia di Covid-19 ha costretto le Regioni e le Province autonome a sospendere lo screening mammografico di primo livello dando priorità alle misure di contenimento del contagio e alla sicurezza di operatori sanitari e pazienti. Tuttavia, il ritardo nella diagnosi può peggiorare la prognosi della malattia: a due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria i tempi sembrano maturi per avviare un ragionamento sulla ripresa dei programmi.

Milano – Anche se il COVID-19 ha catalizzato l’attenzione di tutti negli ultimi mesi, non bisogna dimenticare che esistono altre patologie non meno pericolose per la vita. L’anticipazione diagnostica del tumore al seno è la prima strategia per ottenere le maggiori probabilità di guarigione: se si vuole salvaguardare la sopravvivenza delle oltre 53.500 donne che ogni anno si ammalano in Italia, lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica devono riprendere al più presto a pieno regime su tutto il territorio nazionale.

Milano – Il nome scelto per l'innovativa piattaforma nata per migliorare la scelta informata sullo screening mammografico è indicativo: "sapere quanto basta". E mira a colmare una lacuna che tutte le parti in causa lamentano da tempo: informare le donne correttamente sul programma del SSN è un obbligo etico. In particolare, c'è accordo sul fatto che nei libretti e/o strumenti informativi sullo screening mammografico debbano essere esplicitati in modo corretto tutti i potenziali  benefici e danni. 

Milano – I am and I will cioè "ci sono e ci sarò". Questo lo slogan scelto  dall'Union for International Cancer Control per celebrare la 20esima giornata mondiale contro il cancro. La federazione raduna oltre un migliaio tra società scientifiche e associazioni di tutto il mondo e sostiene la necessità di azioni urgenti per colmare le lacune e ritardi inaccettabili nella consapevolezza del rischio di cancro.

Milano – Quanto e come l'informazione sui rischi e i benefici dello screening mammografico influisce sulla decisione di aderirvi? Per rispondere a questa domanda l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, insieme a il GISMa, la LILT-Firenze e l’agenzia Zadig, affiancati da un comitato guida multidisciplinare di cui ha fatto parte anche Europa Donna Italia, hanno realizzato per la donna che viene invitata allo screening mammografico uno strumento web di supporto alla decisione (decision aid).

Milano – I benefici dei programmi di screening mammografico rivolti alle donne sotto i 45 anni, prive di sintomi o familiarità, non superano i rischi. Motivo per cui la raccomandazione dell’European Commission Initiative Breast Cancer (ECIBC) ai Paesi membri è di non attivarli. La presa di posizione dell’ente responsabile delle linee guide europee giunge al termine di una vasta revisione sistematica degli studi di popolazione oggi disponibili.