Per ricerca clinica si intendono tutti gli studi condotti sull’uomo con l’obiettivo di individuare nuove e migliori modalità di assistenza e cura. Per compensare il più possibile l’indeterminatezza, diminuire il margine di imprevedibilità, ridurre al minimo la frequenza degli errori e la gravità dei relativi esiti, è necessario valutare i nuovi trattamenti -siano essi chirurgici, farmacologici o radioterapici – attraverso studi corretti e rigorosi. Gli studi clinici (in inglese trials) possono essere sperimentali o osservazionali:
- Uno studio osservazionale non prevede alcun intervento esterno rispetto alla condizione in studio, ma una semplice osservazione del corso degli eventi.
- La semplice osservazione non è sufficiente per dimostrare se un trattamento funziona o meno: bisogna accumulare
Consapevolezza
Il progetto ECRAN, acronimo di European Communication on Research Awareness Needs, ha l’obiettivo di spiegare in modo semplice tutto ciò che c’è da sapere per prendere parte all’importante processo degli studi clinici. Il progetto è stato finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea e coordinato dall’Istituto Mario Negri IRCCS.
Il paziente è protagonista
I pazienti che partecipano agli studi clinici sono attori centrali in tutto il procedimento sperimentale e sono incoraggiati a fare domande ed esprimere le loro preoccupazioni in qualsiasi fase dello studio. Sono invitati a tenere un diario e a elencare tutte le domande che desiderano porre al proprio medico durante le visite.
I pazienti possono inoltre essere accompagnati da un parente o da un amico, che li aiuta a ricordare domande e risposte. I pazienti che partecipano a uno studio clinico hanno il diritto di interrompere lo studio in qualsiasi momento. Anche gli sperimentatori, qualora avessero motivo di ritenere che lo studio può arrecare danno al paziente, possono decidere di fargli interrompere lo studio.
Tutti i trattamenti sperimentali comportano un certo grado di rischio. I pazienti dovrebbero confrontarsi con il proprio medico prima di decidere se partecipare. Generalmente, tra i possibili rischi ci sono effetti indesiderati sconosciuti o più severi di quelli riscontrati nei precedenti studi clinici; una minore efficacia rispetto al previsto; e, negli studi randomizzati, l’impossibilità di scegliere il trattamento che si dovrà assumere.