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Istituzionale

Roma – A seguito dell'incontro dello scorso 16 giugno con il Ministro della Salute Roberto Speranza e le Associazioni A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. e IncontraDonna, nel corso del quale è stato presentato il documento-appello, sottoscritto anche dalle Società scientifiche, per agevolare la ripresa dello screening mammografico dopo il lockdown, le quattro associazioni sono state invitate dal Ministero della Salute a intervenire in una riunione sul tema "Criticità e proposte per una nuova governance dello screening mammografico".

Roma – Le Associazioni rappresentanti delle pazienti con tumore al seno A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. e IncontraDonna, con l’avallo dei soggetti scientifici A.I.O.M., A.I.Te.R.S., A.N.I.S.C., G.I.S.Ma., Senonetwork e S.I.R.M., hanno presentato oggi al ministro della Salute, Roberto Speranza, la richiesta di intervento urgente affinché lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica, interrotte a causa della pandemia da Covid-19, riprendano al più presto e a pieno regime in tutte le Regioni.

Milano – Anche se il COVID-19 ha catalizzato l’attenzione di tutti negli ultimi mesi, non bisogna dimenticare che esistono altre patologie non meno pericolose per la vita. L’anticipazione diagnostica del tumore al seno è la prima strategia per ottenere le maggiori probabilità di guarigione: se si vuole salvaguardare la sopravvivenza delle oltre 53.500 donne che ogni anno si ammalano in Italia, lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica devono riprendere al più presto a pieno regime su tutto il territorio nazionale.

Milano –  I centri di senologia deliberati dalla Regione Lombardia il 18 febbraio 2020 perdono un'unità, passando da 38 a 37 (la senologia dell'Humanitas San Pio X è inattiva dallo scorso anno). In compenso, quattro delle Breast Unit indicate nel 2016 diventano dei centri interaziendali, unendo le forze con altrettante aziende sanitarie prima escluse (ASST Franciacorta, Pavia, Valcamonica e Policlinico San Donato) per aumentare la capillarità delle cure sul territorio.

Roma – Un momento di confronto tra istituzioni e associazioni, un open day per dare impulso al cosiddetto "partecipation act", l'istituzione di una vera e propria "cabina di regia" sulle politiche e le iniziative sanitarie regionali messe in campo. L'incontro del 20 febbraio nella sede della Regione Lazio è stato questo e molto altro, rappresentando un primo passo significativo verso una gestione partecipata della sanità.