IL PRIMO PASSO
Il presupposto per avere accesso ai benefici, sia per sé sia per i propri familiari, è il riconoscimento dello stato di handicap grave. Per questo motivo è bene ottenere il prima possibile il riconoscimento del proprio stato di salute dal proprio medico di base.
La domanda per ottenere l’accertamento dell’invalidità civile o dell’handicap deve essere presentata all’INPS per via telematica da un medico certificatore (in genere il proprio medico di base oppure l’oncologo, purché accreditato presso l’INPS). Entro 90 giorni dall’invio della certificazione da parte del medico, il paziente deve accedere al sito INPS per compilare e inviare la domanda vera e propria. L’accertamento dell’invalidità è effettuato dalla commissione medica della propria ASL entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda.
Legenda
Diritto del paziente
Diritto del familiare
Facoltà del paziente
Facoltà del familiare
SONO DISOCCUPATO
La persona malata di cancro che non ha un lavoro e alla quale sia riconosciuta una invalidità superiore al 46% ha diritto di iscriversi nelle liste speciali del collocamento obbligatorio. Aziende ed enti pubblici sono infatti obbligati per legge ad assumere, in proporzione alle proprie dimensioni, un determinato numero di persone con invalidità superiore al 46%.
SONO UN LAVORATORE
TRASFERIMENTO
Il lavoratore del settore pubblico o privato cui sia stato riconosciuto lo stato di handicap grave ha diritto di essere trasferito alla sede di lavoro più vicina al suo domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso. Analogo diritto è riconosciuto al familiare che lo assiste.
MANSIONI LAVORATIVE
Il lavoratore cui sia riconosciuta la disabilità ha il diritto di essere assegnato a mansioni adeguate e compatibili alla sua ridotta capacità lavorativa, anche inferiori, mantenendo in ogni caso il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza. Tuttavia, nel caso in cui non sia possibile destinare il lavoratore a mansioni confacenti al suo stato di salute, il datore di lavoro può risolvere il rapporto.
ORARI DI LAVORO > LAVORO NOTTURNO
Il lavoratore malato di cancro può chiedere di non essere assegnato a turni di notte presentando al datore di lavoro un certificato attestante la sua inidoneità a tali mansioni, rilasciato dal medico competente o da una struttura sanitaria pubblica. Il lavoratore già addetto a un turno notturno che diventi inidoneo a tali mansioni per il peggioramento delle sue condizioni di salute ha il diritto di chiedere e ottenere di essere assegnato a mansioni equivalenti in orario diurno, purché esistenti e disponibili. Il lavoratore che abbia a proprio carico una persona disabile in stato di handicap grave ha diritto a non svolgere il lavoro notturno.
ORARI DI LAVORO > PART TIME
Il dipendente a tempo pieno con ridotta capacità lavorativa (anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita) gode di specifica tutela, giacché gli è riconosciuto il diritto di chiedere e ottenere dal datore di lavoro il passaggio dal tempo pieno al tempo parziale, mantenendo il posto, fino a quando il miglioramento delle condizioni di salute non gli consentirà di riprendere il normale orario di lavoro. A richiesta del lavoratore, il rapporto di lavoro a tempo parziale è trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno. In caso di patologie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti riguardanti il coniuge, i figli o i genitori del lavoratore, nonché nel caso in cui il lavoratore assista una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa con connotazione di gravità, che abbia necessità di assistenza continua in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, è riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
ORARI DI LAVORO > TELELAVORO
Il lavoratore malato di cancro ha facoltà di chiedere al datore di lavoro di continuare a lavorare a casa durante le terapie, senza recarsi in ufficio, grazie all’applicazione del telelavoro. Il datore di lavoro può tuttavia rifiutarsi quando le specifiche condizioni di lavoro non lo permettano. In caso di accoglimento della richiesta del lavoratore, il rapporto di telelavoro dovrà essere formalizzato in un accordo scritto nel quale devono essere riportati le attività da espletare e le modalità di svolgimento, le mansioni, gli strumenti di telelavoro, i rientri periodici in ufficio e le riunioni cui presenziare, l’eventuale termine della modalità di telelavoro e la relativa reversibilità con il rientro in ufficio su richiesta del datore di lavoro o del dipendente
ORARI DI LAVORO > LAVORO AGILE
La legge 81/2017 ha istituito in Italia il lavoro agile o smart working, ossia una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro. Come per il telelavoro, anche per attivarsi il lavoro agile il lavoratore deve raggiungere un accordo con il datore di lavoro e formalizzare il tutto attraverso un contratto scritto.
PERMESSI E CONGEDI
I permessi lavorativi di cui possono usufruire i lavoratori riconosciuti invalidi o con handicap grave prevedono 2 ore giornaliere o 3 giorni mensili. I permessi non utilizzati nel mese di competenza non possono essere usufruiti nei mesi successivi. Per i lavoratori a tempo parziale, i permessi sono ridotti in proporzione all’orario di lavoro.
Il riconoscimento di un’invalidità superiore al 50% dà inoltre diritto a 30 giorni all’anno, anche non continuativi, di congedo retribuito per le cure mediche connesse (congedo per cure agli invalidi).
Europa Donna Italia ringrazia lo Studio Legale Fava & Associati per la consulenza legale