L’ora di greco, Han Kang, edizione Adelphi
A Seul, una donna cerca di recuperare la parola che ha perso in seguito a una serie di traumi. Le era già successo una prima volta, da adolescente, e allora era stato l’insolito suono di una parola francese a scardinare il silenzio. Ora, di fronte al riaffiorare di quel mutismo, è il greco che entra in gioco, per far sì che torni la sua voce. Ad aiutarla è l’insegnante di greco, che sta perdendo la vista e tra di loro nasce un’intimità speciale.
Il commento di Europa Donna Italia
Han Kang ha ricevuto il premio Nobel 2024 per la letteratura. La sua scrittura è elegante e leggendo, traspare la solitudine dei due protagonisti, il dolore, una per la perdita della voce, l’altra della vista. E l’ora di greco diventa lo strumento per ritrovare nuovi equilibri, i silenzi si trasformano in ponte per la comunicazione di traumi e per una nuova modalità di crescita.
È anche un incentivo, per chi lo desidera, a cercare una personale “ora di greco”, il nuovo che si aggiunge nella propria vita, per aiutare la mente a superare i traumi della malattia, per nuovi impulsi.