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ESMO 2024: le novità sul tumore al seno 

ESMO 2024, il congresso scientifico europeo più importante per l’oncologia, è alle spalle. La cinque giorni di Barcellona è stata, per il tumore al seno, ricca di novità e di conferme. Le novità emerse da ASCO 2024 – il congresso americano che si è tenuto lo scorso giugno a Chicago – sono state non solo confermate, ma approfondite. Si è parlato di terapie per il tumore al seno, sia di innovazioni per il tumore al seno metastatico.  

ESMO 2024 ha visto una partecipazione importante dell’Italia, in termini di studi e dati presentati. Sarebbe impossibile ricapitolarli tutti, ma dovendo focalizzarci sul tumore al seno possiamo evidenziare in particolare due temi.  

Tumore al seno triplo negativo: si riduce il rischio di morte 

Il tumore al seno triplo negativo ha visto l’inserimento, tra le opzioni terapeutiche disponibili, dell’immunoterapia sia prima sia dopo la chirurgia. Si tratta di un cambiamento importante all’interno della pratica clinica.  

Lo studio di Fase 3 Keynote 522 ha dimostrato infatti l’efficacia di un anticorpo monoclonale, il pembrolizumab, in combinazione con la chemioterapia, sia in fase pre-operatoria che post-operatoria. Questo farmaco, infatti, ha ridotto il rischio di morte del 34% e portato il tasso di sopravvivenza a cinque anni all’86,6% nelle pazienti con tumore al seno triplo negativo ad alto rischio in stadio iniziale. 

Questi dati, molto positivi, sono stati presentati per la prima volta durante il Simposio Presidenziale del Congresso ESMO 2024.  

Tumori ormonosensibili: una cura riduce il rischio di recidiva 

I tumori ormonosensibili, che sono circa il 70% del totale, sono stati sotto i riflettori durante la presentazione dell’analisi aggiornata dello studio registrativo di Fase III NATALEE. Dall’analisi si evince che la terapia mirata con la molecola ribociclib, in aggiunta alla terapia endocrina, riduce del 28,5% il rischio di recidiva dopo tre anni di trattamento.  

Questo miglioramento è risultato coerente in tutti i sottogruppi di pazienti presenti nello studio, anche quelli con linfonodi negativi. Ribociclib è un inibitore selettivo delle chinasi ciclina dipendente, una classe di farmaci che aiuta a rallentare la progressione del cancro. 

Sono da rimarcare le parole di Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli: “Il beneficio clinico rilevante dell’aggiunta di ribociclib alla terapia endocrina continua ad aumentare, anche dopo il termine del trattamento, sia nei pazienti con linfonodi positivi che in quelli con linfonodi negativi. Questo è un aspetto molto importante, perché NATALEE include una vasta popolazione di pazienti a rischio di recidiva, che comprende anche quelli con malattia con linfonodi negativi, che necessitano di nuove opzioni terapeutiche“. 

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