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Inquinamento, un fattore di rischio?

Uno studio osservazionale del Centre Léon Bérard di Lione, indica l’associazione che ci sarebbe tra un’esposizione prolungata alle polveri sottili (PM2,5 e PM10) e al biossido di azoto (NO2) presenti nell’atmosfera e un significativo incremento lineare del rischio di cancro al seno.   

Il commento di Michelino De Laurentiis, Direttore Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia, IRCCS, “Fondazione Giovanni Pascale” di Napoli

Lo studio in questione ha analizzato la potenziale associazione tra il rischio di insorgenza di cancro alla mammella e inquinanti ambientali, in particolare le polveri sottili (PM2.5 e PM10) e il biossido d’Azoto (NO2) e viene messa in evidenza una correlazione positiva. Questo studio si basa sull’ipotesi che questi inquinanti possano esercitare un effetto cancerogeno sul seno, visto che studi precedenti hanno dimostrato che possono concentrarsi nella mammella delle persone esposte.

Va precisato che l’effetto cancerogeno sul seno può, al momento, solo essere ipotizzato e che una metanalisi (cioè uno studio che mette assieme tutti gli studi nel settore) condotto dagli stessi autori (Praus et al. Cancers 2023) ha dimostrato una correlazione al massimo debole e solamente per NO2.

In altre parole, il ruolo di questi inquinanti nello sviluppo del cancro al seno resta ancora molto controverso, ma lo studio in questione rappresenta comunque un campanello d’allarme che contribuisce a richiamare l’attenzione sull’azione nociva di alcuni inquinanti ambientali

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