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L’universo psicologico del tumore al seno

Il tumore al seno comprende anche un mix di sintomi psicologici che includono stress, difficoltà di adattamento, ansia, depressione, funzione cognitiva compromessa, disturbi del sonno, immagine corporea alterata, disfunzione sessuale e diminuzione del benessere generale. Per questo sono importanti lo screening e la valutazione del disagio, al fine di identificare le donne che trarranno beneficio da interventi terapeutici mirati. Questi sono solo alcuni dei concetti espressi nella review  (www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0193953X2300059X?via%3Dihub) appena pubblicata e che riporta una considerazione solo apparentemente scontata: alle pazienti dovrebbe essere fornito il supporto psicosociale durante tutto il loro percorso terapeutico.

 

Il commento di Claudia Borreani, Responsabile Struttura semplice dipartimentale Psicologia Clinica, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

È un ottimo lavoro, perché fa il punto su tutto ciò che è validato scientificamente nell’ambito della sfera psicologica del tumore al seno. Sono ben descritti infatti i sintomi, come si attua il processo di adattamento, le diverse forme di sofferenza ed è riportata una descrizione approfondita dei modelli di interventi, compreso l’uso degli psicofarmaci, e l’applicazione pratica in base all’impatto psicologico della malattia oncologica.

Si tratta di un riepilogo fatto molto bene del percorso psiconcologico nell’ambito del tumore al seno, che può essere di indubbia utilità nelle realtà che stanno implementando un Servizio di psiconcologia, o che comunque sono in fase di riorganizzazione del PDTA.

Teniamo presente inoltre che il tumore al seno, per il numero di pazienti, per l’approccio alle terapie e altro ancora, ha permesso la creazione di modelli di intervento applicabili anche ad altre forme tumorali. Questo vale anche per la psiconcologia e il lavoro scientifico riportato è un buon punto di riferimento per un approccio olistico al paziente, indipendentemente dalla forma tumorale, che tenga conto non solo dei diversi sintomi psicologici, ma anche dei differenti gradi di impatto sulla persona. Non è poco. Come sottolineano gli Autori, affrontare questi sintomi migliora l’aderenza al trattamento e gli esiti e favorisce una migliore qualità della vita.