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Oncologia: prevenzione e cure alla portata di tutti 

In oncologia le Istituzioni e i principali stakeholder stanno lavorando intensamente per garantire e migliorare l’accesso ai piani di prevenzione e cura per tutti i pazienti affetti da patologie neoplastiche. In quest’ottica è stato progettato il Piano Oncologico Nazionale, che pone maggiore attenzione sul malato e garantisce il contrasto alle disuguaglianze sanitarie

Il mondo dell’oncologia medica ha come punti di interesse la prevenzione, la cura e la gestione del paziente ed è su queste basi che il Piano Oncologico Nazionale lavorerà per: 

  • Incentivare la prevenzione sostenibile; 
  • Diffondere la diagnosi precoce; 
  • Rendere accessibile a tutti la diagnosi e la cura del cancro; 
  • Offrire assistenza per migliorare la vita dei pazienti oncologici. 

In oncologia, inoltre, per sostenere l’attività di ricerca e monitorare i tumori che insorgono nella popolazione, sono necessarie delle informazioni che possono essere raccolte attraverso la collezione di dati. Questo processo può essere garantito soltanto se i dati raccolti dai registri tumori regionali – strutture dislocate sul territorio che raccolgono e registrano informazioni sui pazienti malati di cancro – vengano integrati nel registro tumori nazionale, ancora in fase di completamento.  
Questi obiettivi, in conformità con il Piano europeo contro il cancro, dovranno essere raggiunti dalle Regioni e dalle Province adottando le soluzioni più idonee alle loro esigenze.  

Prevenzione sanitaria e contrasto del cancro, gli obiettivi del PON 

Prevenzione sanitaria, politiche ambientali, aumento delle coperture vaccinali, assistenza del paziente, potenziamento della ricerca, transizione digitale (ne abbiamo parlato in questo articolo), formazione e comunicazione sono gli obiettivi primari del Piano Oncologico Nazionale.  

La prevenzione sanitaria – primaria e secondaria – viene illustrata ampiamente nel PON. Per quanto riguarda quella primaria, nel documento viene spiegato che si favoriranno stili di vita salutari e si contrasteranno il tabagismo e il consumo di alcol. Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, si prevede il potenziamento dei programmi di screening e l’allargamento delle fasce d’età.  

Dopo la pandemia da Covid-19, le coperture vaccinali di altri agenti infettivi che causano tumori (Papilloma virus) sono diminuite. Per questo motivo nel documento è segnalato che si rafforzeranno gli interventi di vaccinazione per recuperare quanto è stato perso a causa dell’emergenza sanitaria.  

Un altro punto riguarda le politiche ambientali che, seguendo l’approccio One Health, mirano a rendere le città più vivibili e sane attraverso la mobilità sostenibile e il miglioramento della qualità dell’aria. 

Ricerca, formazione e comunicazione sono i pilastri di questo documento. Perché il conseguimento di nuove competenze e la divulgazione delle conoscenze garantiscono un efficace ed efficiente percorso di diagnosi e cura del paziente. 

Integrazione sociale del paziente oncologico, la vera sfida 

L’integrazione sociale fa parte dell’obiettivo per l’assistenza del paziente. La sfida, in questo caso, è quella di dedicare un percorso strutturato al malato oncologico, prestando particolare attenzione all’integrazione sociale e al reinserimento occupazionale attraverso una continua assistenza sul territorio.  

La Commissione Europea ha già lavorato su questo, sviluppando la “smart-card del sopravvissuto al cancro”. Uno strumento digitale o in formato carta elettronica che riassume la storia clinica del paziente e facilita i follow-up.  

L’integrazione sociale e l’assistenza del paziente nella sua completezza, grazie a questi strumenti, inseriti nel nuovo Piano Oncologico, possono essere raggiunti migliorando la comunicazione tra pazienti e operatori sanitari. 

Piano Oncologico Nazionale: obiettivo, salvare tre milioni di vite 

Il Piano Oncologico Nazionale pone degli obiettivi molto ambiziosi e la Commissione Europea ne ha stilati alcuni:  

  • Salvare almeno tre milioni di vite entro il 2030; 
  • Aumentare dal 47% al 75% il tasso di sopravvivenza per tutti i tumori.  

Questi traguardi possono essere raggiunti solo se il piano d’azione, spiegato nei paragrafi precedenti, verrà eseguito e soprattutto se il Governo riuscirà ad ottenere parte dei 4 miliardi di euro di finanziamenti stanziati. Questi fondi possono essere erogati specificando le spese necessarie per il raggiungimento degli obiettivi.