Tumore al seno e fumo: cosa ci dice la scienza al riguardo
Tumore al seno e fumo sembrano due concetti con poca attinenza reciproca. Mentre il secondo è riconosciuto unanimemente come fattore di rischio per moltissime neoplasie diverse, in primis quelle del polmone e del cavo orale, tra le condizioni che favoriscono l’insorgenza del tumore al seno il tabagismo viene spesso tralasciato. Sappiamo infatti che genetica, sovrappeso, assenza di gravidanze e terapia ormonale sostitutiva possono essere elementi predisponenti a questo tipo di tumore, ma il fumo?
Pur non essendo stato identificato come fattore di rischio primario, il consumo di tabacco sembra comunque correlato in qualche modo a questa patologia: secondo lo studio scientifico “Nicotine promotes breast cancer metastasis by stimulating N2 neutrophils and generating pre-metastatic niche in lung”, apparso nel 2021 sulla rivista Nature, la probabilità di sviluppare metastasi polmonari è più alta per le donne con tumore al seno che fumano. La nicotina, infatti, crea nei polmoni un ambiente infiammatorio che favorisce la crescita delle cellule tumorali.
Uno studio scientifico precedente, pubblicato nel 2017 sul Journal of Clinical Oncology, si è soffermato invece sul rapporto tra radioterapia, tumore al seno e fumo, facendo chiarezza sul bilancio rischi/benefici per le pazienti tabagiste. Com’è noto, infatti, la radioterapia rappresenta uno strumento valido per ridurre il rischio di mortalità per le donne con questa patologia, ma può causare un secondo cancro o malattie cardiache nel lungo periodo. Questa possibilità, che nelle non fumatrici è comunque meno rilevante rispetto ai benefici previsti, tende a crescere per le pazienti che invece fumano. In sintesi, il consumo di nicotina in chi si sottopone alla radioterapia può condurre con più facilità all’insorgenza di un tumore al polmone o anche di un arresto cardiaco.
Ma non è tutto: al di là delle complicanze individuate per le donne sottoposte a radioterapia e alla maggiore probabilità di sviluppare metastasi, il fumo è stato anche individuato come fattore di rischio per le donne sane. Secondo uno studio scientifico presentato nel 2018 al XIV Congresso Nazionale della Società italiana di tabaccologia (SITAB), il 4.3% delle morti per tumore al seno e il 4.7% degli anni persi o vissuti con disabilità in seguito alla malattia è da imputare al fumo, sia attivo sia passivo.
Le sostanze pericolose contenute nel tabacco
Alcune sostanze pericolose a cui sono esposti i fumatori (ma non solo) sono state messe in diretta correlazione con la possibilità di insorgenza di un tumore al seno da una ricerca del Silent Spring Institute e della Harvard School of Public Health. Tra queste si citano il benzene, un composto chimico sintetizzato dal petrolio, l’acrilamide, una sostanza mutagena (ossia in grado di causare mutazioni genetiche), l’ossido di etilene e il propilene. Si ricordano anche lo stirene, utilizzato nell’industria plastica e riconosciuto come cancerogeno da oltre dieci anni, e gli IPA (noti come PAHs, Polycyclic Aromatic Hydrocarbons), che oltre ad essere degli inquinanti atmosferici sono ritenuti mutageni, cancerogeni e teratogeni, cioè capaci di alterare lo sviluppo corretto del feto durante la gravidanza.