Caregiver a Natale: consigli per aiutare a aiutarsi nelle Feste
I caregiver, si sa, hanno un compito difficile, a prescindere dal periodo dell’anno. Tuttavia, le feste di Natale possono amplificare le emozioni che già convivono nell’intimità di coloro che prestano assistenza, diventando così una fonte di ulteriore disagio.
In questo modo il Natale, che nell’immaginario collettivo è un periodo di serenità e condivisione, rischia di diventare l’esatto opposto. Esistono però alcuni consigli che sia i caregiver che i loro cari possono mettere in atto per migliorare la situazione. Ne parliamo con Samantha Serpentini, Dirigente psicologo e Referente dell’attività psicologica della Breast Unit interaziendale dell’Istituto Oncologico Veneto.
Essere caregiver richiede un continuo impegno fisico ed emotivo, nonché la messa in atto di compiti e mansioni a volte difficili e complessi. Il carico assistenziale del caregiver, infatti, non include solo aspetti oggettivi e logistici, come la gestione delle terapie o della cura della persona, ma vuol dire anche fare i conti con sentimenti di impotenza, rabbia e frustrazione. Le responsabilità che questo ruolo richiede portano con sé un “prezzo” da pagare e una riduzione del tempo disponibile per sé e per i propri interessi personali. Tutto ciò influisce sulla qualità di vita del caregiver, soprattutto nel caso in cui, davanti all’aggravarsi della malattia, fosse necessario fornire assistenza per un periodo di tempo prolungato.
Natale e caregiver: cosa cambia e cosa possiamo fare
A Natale, e in generale durante le Feste, la gestione del carico di lavoro può diventare rapidamente complicata per il caregiver. In questo periodo, infatti, molti supporti assistenziali e la maggior parte dei servizi che vengono erogati possono essere sospesi o ridotti, così che il caregiver deve farsi carico di ulteriori responsabilità.
Inoltre, la condizione di malattia comporta una modifica dello stato di famiglia, dando vita a una serie di cambiamenti e a una riorganizzazione globale dei ruoli e delle organizzazioni interne. I familiari diventano caregiver, anche se talvolta non sono preparati a ricoprire questo ruolo. A tutto questo si aggiungono difficoltà di carattere organizzativo, economico, lavorativo, la stanchezza fisica e psicologica, i problemi di comunicazioni all’interno della rete familiare e all’esterno di essa.
Ma il compito più importante del Natale è senza dubbio mantenere e rafforzare i legami familiari. In questo senso, cercare di condividere un’esperienza drammatica o difficile come quella del tumore, può agevolarne la accettazione, rendendo coloro che sono coinvolti ancora più uniti. Numerosi studi hanno dimostrato che è possibile agire sul livello del sovraccarico emotivo e fisico percepito del caregiver intervenendo sui fattori che concorrono a modularlo. Risulta di estrema importanza, quindi, supportarlo affinché diventi resiliente, facendo sì che riesca a fare fronte alle difficoltà per poterle superare.
Ci sono anche alcuni accorgimenti utili per i caregiver stessi. Innanzitutto, il focalizzarsi e concentrarsi su ciò che è essenziale, cercando di valorizzare il tempo presente. Un altro aspetto molto importante è godere il più possibile di quello che si ha e dare significato alla vicinanza con i membri della famiglia ma, soprattutto, farsi il regalo di Natale più importante: prendersi del tempo da dedicare a sé stessi.