Il volontariato resiliente di Noisempredonne
Como – Nonostante la pandemia, l’associazione Noisempredonne ha trovato il modo di resistere alle difficoltà e, dopo un periodo di rallentamento, è riuscita a riprendere le proprie attività tornando a offrire alle pazienti il sostegno di cui avevano bisogno.
Noisempredonne nasce nel 1997 da un’idea di Olga Trombetta Ceriani che, insieme ad altre donne del territorio comasco, ha voluto dar vita a una realtà in cui fosse possibile dare sostegno umano e psicologico ai malati di cancro e ai loro familiari, durante e dopo la malattia. Nell’associazione – che ha sede a Como all’interno della Breast Unit dell’ospedale Valduce – tutte le volontarie hanno vissuto la malattia in prima persona e sono state formate attraverso corsi di carattere medico-psicologico.
Durante la pandemia alcune delle attività hanno subito una sospensione. Sono saltate assemblee e incontri e le attività presso gli ambulatori sono state rimandate. “Non appena l’emergenza si è temporaneamente allentata, cioè da circa metà anno, presso la Breast Unit sono riprese le attività sia operative che ambulatoriali, sempre nel rispetto delle norme anti-covid, e l’équipe medico-infermieristica, con la quale intratteniamo una proficua collaborazione, ci ha coinvolte visto che, con la ripresa delle attività, si è resa necessaria la nostra presenza per continuare a offrire quel sostegno umano che è la peculiarità della nostra associazione” commenta la presidente Carla Merga.
L’associazione fornisce alle pazienti le parrucche, con l’aiuto dell’onlus CPA – Cancro Primo Aiuto, e i cuscini-cuore, creati in collaborazione con “Cuci e Crea“, per dare sollievo alle pazienti operate al seno: due presidi essenziali durante il percorso di cura, che sono stati garantiti nonostante le complicazioni dovute alla pandemia. Il tutto viene consegnato dall’infermiera del centro di senologia insieme a un volantino con i recapiti presso i quali le pazienti possono contattare le volontarie, per portare avanti collaborazione che continua a essere un arricchimento tanto per l’associazione quanto per l’intera Breast Unit.
Questa attività, agevolata dal fatto che la sede dell’associazione si trovi all’interno dell’ospedale, a causa del Covid è stata portata avanti dalla sola presidente/volontaria, per non coinvolgere altre persone ed evitare assembramenti, nel giorno nel quale sono regolarmente programmate le visite collegiali. “Anche l’attività della nostra psicologa non si è mai interrotta tranne, appunto, nei mesi di lockdown” continua Merga “In questo ultimo periodo stiamo cominciando, saltuariamente, ad avvicinare anche qualche paziente in reparto su sua richiesta”. Le volontarie sono ora in attesa di essere vaccinate, sperando di poter riprendere le normali attività dell’associazione. “Malgrado le difficoltà del periodo – conclude la presidente – la riconoscenza verso il nostro operato è sempre sicuramente superiore all’impegno profuso”. (Alessandra De Santis)
