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Fondazione Di Giulio, un impegno a tutto campo per la salute dei brindisini

Brindisi – In alcuni contesti il volontariato può tramutarsi in un vero e proprio presidio territoriale: è il caso della Fondazione Tonino Di Giulio, associazione brindisina attivissima nello stimolare cittadinanza e istituzioni su problematiche legate alla salute e all’ambiente.

“Il dottor Tonino Di Giulio è stato un pioniere dell’oncologia presso l’ospedale Di Summa e ha tracciato il sentiero della senologia nel Mezzogiorno. Era convinto che la prevenzione oncologica, se applicata opportunamente, potesse essere più efficace di qualsiasi terapia, prodigandosi per tutta la vita per la salvaguardia dell’ambiente e della salute” ricorda Raffaella Argentieri, presidente della Fondazione Tonino Di Giulio. Nel 1998, un anno dopo la scomparsa del medico, viene istituita la fondazione che, nel 2010, si convertirà in associazione di volontariato per poter meglio operare sul territorio con interventi mirati. “Oggi ci stiamo occupando degli interventi al seno rimandati presso la Breast Unit causa Covid, con gravissimi danni alle pazienti in lista d’attesa” premette la presidente, chiarendo tuttavia che l’associazione è particolarmente attiva nella promozione e organizzazione di attività sociali, culturali, educative, didattiche, scientifiche in ambito sanitario e ambientale. Lo stretto rapporto con istituzioni e azienda sanitaria ha permesso all’associazione di raggiungere traguardi lusinghieri.

Fotografia di archivio di Antonio “Tonino” Di Giulio (1918-1997)

“Abbiamo collaborato con la Regione per la creazione della rete oncologica pugliese. Nel 2010, abbiamo partecipato alla raccolta firme per la costituzione di un reparto dedicato agli interventi al seno presso l’ospedale Perrino. Partecipiamo agli incontri periodici con ASL di Brindisi per il Comitato Consultivo Misto, di cui facciamo parte dalla sua istituzione, per monitorare i dati epidemiologici, le problematiche del territorio ed elaborare soluzioni e proposte per il miglioramento della medicina territoriale” riassume Argentieri. Inoltre, la Fondazione Di Giulio promuove: la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica del territorio; maggiore coinvolgimento degli operatori sanitari nella vita della città per chiarire dubbi e sostenere tutto ciò che ha incidenza diretta sulla salute dei cittadini del territorio; miglioramento del rapporto cittadino-sanità pubblica. Non sono rari i seminari e i dibattiti pubblici sull’inquinamento, con un occhio di riguardo per i quartieri periferici della città, dove la prevenzione viene troppo spesso trascurata. Queste attività vengono svolte con il coinvolgimento di istituzioni, associazioni locali e nazionali, aziende sanitarie, ordini professionali e università.

Per esempio, “grazie al contributo di docenti universitari sia italiani che stranieri, supportiamo da sei anni l’organizzazione del convegno Quality of Care, Quality of Life ideato da Stefano Burlizzi, direttore della Breast Unit dell’ospedale Perrino. Come sosteneva il dottor Di Giulio, prevenire l’insorgenza dei tumori e curare al meglio chi si ammala per migliorare lo stile di vita ed evitare i viaggi per motivi di salute fuori dalla nostra città” riprende la presidente. Le attività più significative che l’associazione svolge nel corso dell’anno riguardano “la prevenzione oncologica, con particolare riferimento al tumore del seno, ma anche la cura e la riabilitazione della donna dopo l’intervento” spiega Argentieri, ricordando che una delle volontarie svolge attività di assistenza domiciliare per trattare i problemi inerenti il linfedema o le complicazioni ad esso correlate nelle patologie oncologiche in fase terminale.

A tal riguardo, le socie auspicano una maggiore specializzazione del personale sanitario attivo sul territorio. “La Fondazione ha organizzato in varie occasioni giornate di formazione e informazione sul trattamento del linfedema rivolto a medici di medicina generale, fisiatri, chirurghi vascolari, radiologi, chirurghi, senologi, oncologi al fine di garantire ai pazienti che soffrono di questa patologia una diagnosi e un trattamento tempestivo e appropriato secondo le linee EBM, in collaborazione con l’ordine dei medici di Brindisi, ASL di Brindisi, Università di Roma, Università di Bruxelles” prosegue la presidente. Una delle socie, fisioterapista oncologica presso la ASL di Brindisi, ha redatto un opuscolo nel quale riassume in maniera semplice e lineare il percorso da seguire dopo un intervento al seno. Intitolato “Percorso riabilitativo per le donne operate al seno”, questo opuscolo viene diffuso gratuitamente nei reparti dell’ospedale Perrino, ASL e vari ospedali pugliesi che ne fanno richiesta.