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Europa Donna

L’impatto del coronavirus sulle attività delle Breast Unit italiane

Milano – Per valutare l’impatto della emergenza COVID-19 sull’attività dei centri di senologia, Senonetwork, la rete dei centri di senologia italiani, ha condotto un’indagine sulle 130 Breast Unit che fanno parte della sua rete e che complessivamente trattano ogni anno il 91% dei nuovi casi di tumore al seno diagnosticati nel nostro Paese.

I dati finora raccolti e pubblicati sul sito – al momento hanno risposto 77 Breast Unit di 17 Regioni, ma i dati sono in continuo aggiornamento – mostrano una situazione nel complesso piuttosto critica, in particolare per la diagnostica, che vede una diminuzione di attività di oltre il 50% nel 43% dei centri, e per l’attività chirurgica, diminuita di oltre il 50% nel 28% dei centri. Circa l’80% dei coordinatori dei centri di senologia che hanno risposto al questionario è preoccupato da abbastanza a moltissimo per la situazione, anche perché circa il 90% delle Breast Unit oggetto dell’indagine si trova in un ospedale che tratta pazienti con infezioni da coronavirus.

“Fortunatamente i nostri canali di informazione ci dicono che comunque, seppur nella criticità del momento, le pazienti che si rivolgono ai centri di senologia hanno percorsi differenziati e protetti, e quindi le possibilità di contagio sono estremamente ridotte”, rassicura Luigi Cataliotti, chirurgo senologo e presidente di Senonetwork.

Resta il fatto che molte Regioni, come riferisce il 65% dei coordinatori delle Breast Unit interpellate, si sono trovate nella necessità di accorpare strutture per motivi organizzativi o di trasferire temporaneamente il trattamento chirurgico, oncologico o radioterapico delle pazienti con tumore al seno da un centro a un altro.

Questa situazione può generare confusione e disorientamento nelle donne, che corrono perciò il rischio di preferire strutture che non garantiscono cure di qualità, come osserva Cataliotti: “Purtroppo in questo caos molte pazienti rischiano di rivolgersi a strutture dove la qualità è difficile da controllare e la multidisciplinarietà non è garantita. Dobbiamo riaffermare con forza che la cura migliore del tumore al seno si ha solo nei centri di senologia”.

Europa Donna Italia accoglie l’appello di Senonetwork e intensifica il messaggio a tutte le donne: assicuratevi sempre che il centro a cui vi rivolgete per diagnosi e cure sia un centro di senologia multidisciplinare, riconosciuto dalla vostra Regione (li trovate qui). E se avete bisogno di un consiglio o semplicemente di una voce amica, le associazioni della nostra rete sono pronte a rispondervi! (E.S.)