Tumore e lavoro: ripartire dopo una diagnosi di tumore al seno
Tumore e lavoro sono due temi che si intrecciano sempre più spesso. In Italia, quasi la metà delle diagnosi di tumore riguarda persone in età lavorativa. Tra loro, le donne con tumore al seno rappresentano il gruppo più consistente, con oltre 53.000 casi registrati nel 2023 (fonte: I numeri del cancro in Italia 2024)
«Come ci viene riferito spesso dalle pazienti, ma anche dagli stessi oncologi – dichiara Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia – una delle primissime domande che la donna fa al momento della diagnosi è: dopo, potrò continuare a lavorare? Accanto al percorso terapeutico, è quindi fondamentale sostenere le pazienti affinché possano continuare, se lo desiderano, ad essere attive sul piano professionale. Non dimentichiamo che il lavoro non è importante solo per la propria autonomia finanziaria, ma anche perché significa per molte donne “tornare alla vita”, uscendo dalla sola dimensione di “paziente”; vivere una vita attiva dal punto di vista sociale e relazionale è di aiuto sul piano psicologico nell’affrontare la malattia.»
Per queste ragioni in Europa Donna Italia abbiamo dato vita circa tre anni fa a TrasformAzione, un progetto dedicato alle pazienti che desiderano lavorare e hanno bisogno di essere supportate nel loro percorso di ripresa professionale e nel 2024 abbiamo promosso il progetto Althea con Afol Metropolitana e il Comune di Milano.
Facilitare il ritorno al lavoro: quali strumenti e agevolazioni sono previste?
Sul rientro al lavoro, una recente ricerca promossa da Europa Donna e condotta a livello nazionale ha evidenziato due ordini di problematiche. Uno afferisce alla paziente e al suo sentirsi in grado o meno di riprendere il lavoro e rimettersi in gioco professionalmente, nonostante le cure e i loro effetti collaterali. L’altro riguarda l’azienda, che deve essere in grado di accogliere una paziente che necessita, per esempio, di cure e controlli reiterati nel tempo, soprattutto in caso di tumore al seno metastatico. Purtroppo, non tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro sono uniformi nel tutelare questi aspetti.
Quali sono gli elementi che facilitano il ritorno al lavoro? Sicuramente un clima organizzativo positivo, con colleghi collaborativi, orari flessibili e rientri graduali è fondamentale per promuovere un reinserimento efficace. La flessibilità lavorativa può migliorare significativamente il processo di reintegro, contribuendo non solo al recupero delle competenze professionali, ma anche al benessere del lavoratore. Esistono inoltre alcune tutele e agevolazioni già previste dalle normative attuali.
La legge 104 e le altre agevolazioni
La legge 104 è solo una delle agevolazioni sulle quali le donne che hanno vissuto, o stanno vivendo, un tumore al seno possono fare affidamento. Vediamole nel dettaglio:
- La Legge 104/1992: garantisce permessi retribuiti per la lavoratrice e per chi assiste un familiare con grave disabilità, permettendo di affrontare visite e i trattamenti senza compromettere l’occupazione.
- Attraverso la richiesta di invalidità civile è possibile ottenere benefici economici e supporto per le difficoltà legate alla malattia, variabili in base alla percentuale di invalidità riconosciuta.
- L’esenzione 048 offre il diritto di godere gratuitamente delle prestazioni mediche correlate al tumore, riducendo il peso economico legato al cancro. Inoltre, il lavoratore ha il diritto alla preservazione del posto di lavoro durante il periodo di comporto, che tutela il mantenimento dell’impiego per una durata specifica, anche in caso di lunghi periodi di assenza per malattia.
- Infine, grazie aldiritto all’oblio, chi ha superato la malattia non è obbligato a dichiarare la pregressa diagnosi oncologica dopo un determinato periodo, proteggendo così la propria privacy e prevenendo discriminazioni, anche in ambito lavorativo.
Per chi vuole saperne di più, Europa Donna Italia ha dedicato a questo tema il Focus “Invalidità civile e tumore al seno. Come far valere i propri diritti”, disponibile qui.
Europa Donna Italia e il progetto Althea
Una speciale iniziativa sul tema del rientro al lavoro è il progetto Althea. Realizzato da Afol Metropolitana, in collaborazione con Europa Donna Italia, insieme a Euromedia Research, il Comune di Milano e i Piani di Zona, il progetto ha voluto “mappare” i bisogni delle pazienti e i servizi esistenti per supportare la loro ripresa professionale, con l’obiettivo di individuare i gap da colmare per favorire la loro ripresa professionale.
Realizzato nell’ambito del Piano Emergo 2022 di Città metropolitana di Milano, il progetto Althea ha visto la collaborazione di primarie realtà socio-sanitarie come l’Istituto Nazionale dei Tumori, l’Istituto Europeo di Oncologia, Humanitas Research Hospital e Humanitas San Pio X. Maggiori informazioni qui