Sul sito di Europa Donna Europa gli Highlights di EBCC, 14TH EUROPEAN BREAST CANCER CONFERENCE, e di EUROPA DONNA EDUCATIONAL EVENT “30 Years of Educating Breast Cancer Advocates”.
L’edizione 2024 di EBCC ha accolto quasi 1800 partecipanti, tra cui ricercatori, clinici, sostenitori e pazienti provenienti da 74 Paesi. Tema portante di questa edizione è stato il carcinoma mammario metastatico (MBC), ma sono stati affrontati anche temi relativi ai più recenti progressi sul tumore al seno, dalla prevenzione alle terapie. Al termine di EBCC, si è tenuto il primo evento educativo post-conferenza, in cui gli esperti hanno riassunto le presentazioni chiave.
Entrando nel merito di EBCC, tre sessioni di Europa Donna si sono concentrate sulle applicazioni pratiche dei dati scientifici e su ciò che conta per le pazienti: la riduzione del rischio di cancro al seno, la parità di accesso all’innovazione nel trattamento del cancro al seno e il lavoro dopo una diagnosi. Per quest’ultima tematica, Europa Donna Italia ha portato il suo contributo con il progetto TrasformAzione.
Nel corso di EBCC è stata affrontata anche la situazione in Europa, tema di scottante attualità. Marzia Zambon, direttore esecutivo di Europa Donna Europa, ha presentato i profili dei tumori dei paesi presenti nel Registro europeo delle disuguaglianze tumorali, che è una delle iniziative faro del Piano europeo di lotta contro il cancro. Comprende i 27 Paesi dell’UE, oltre a Norvegia e Islanda. Nel corso dell’intervento, è stato evidenziato un dato importante: nel 2021 solo il 5,1 % della spesa sanitaria totale nell’UE era destinato alla prevenzione. Eppure, la prevenzione è fondamentale, com’è emerso nel corso di EBCC, in tutte le sue declinazioni. Una per tutte, la relazione di Luzia Travado, della Fondazione Champalimaud di Lisbona, in Portogallo, che ha presentato le prove che fattori psicologici e sociali come lo stress, gli eventi negativi della vita e la mancanza di supporto sociale sono fattori di rischio per il cancro. La sfida consiste nel misurare e monitorare lo stress cronico. Gli studi su donne nel momento della diagnosi di cancro al seno indicano che chi ha un punteggio migliore in un indice di impotenza/disperazione sopravvive più a lungo e senza malattia rispetto a chi ha un atteggiamento disadattivo. Altri studi dimostrano che gli approcci cognitivo-comportamentali alla gestione dello stress portano a un miglioramento della sopravvivenza nelle donne con cancro al seno. Da qui, la raccomandazione ai medici di sottoporre a screening le donne per il disagio psicosociale e le capacità di gestione dello stress per identificare coloro che trarrebbero beneficio dal supporto psicologico.
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