Le spese mediche stanno diventando un problema?
Le spese mediche sono troppo gravose per molte, troppe persone in Italia. È di pochi mesi fa la notizia secondo cui sarebbero oltre 3 milioni le persone nel nostro paese che rinunciano a curarsi per mancanza di disponibilità economiche. Ricorrere al Sistema Sanitario Nazionale non è sempre possibile, ed ecco che aumenta la spesa privata, che oggi si attesta a più di 40 miliardi.
In ambito strettamente oncologico, l’effetto negativo delle spese mediche sulle finanze del paziente prende un nome specifico: tossicità finanziaria.
Proviamo a inquadrare il fenomeno.
Uno studio condotto in Italia su quasi 4000 pazienti oncologici ha messo in luce come oltre un quarto dei partecipanti abbia dovuto affrontare problemi economici già alla diagnosi, e come in circa il 22,5% dei casi il quadro sia andato peggiorando durante il percorso terapeutico.
In un articolo apparso nel 2022 su Annals of Research in Oncology, un team di ricerca italiano ha identificato alcuni parametri in grado di incidere sulla tossicità finanziaria. In particolare, è emerso un fardello economico peggiore per i pazienti oncologici più giovani, con un livello di istruzione più basso, disoccupati o con familiari a carico.
Altri “fattori di rischio” riconosciuti per la tossicità finanziaria sono la presenza di altre comorbidità (come le malattie cardiovascolari o il diabete) o di un altro cancro, l’avere un tumore in stadio avanzato o legato ad una prognosi particolarmente infausta.
Eppure, le spese mediche derivanti da una patologia oncologica dovrebbero essere a carico del SSN. Come si spiega allora questo fenomeno?
Diversi spunti arrivano dagli studi citati, che riportano tra le cause di tossicità finanziaria:
- La necessità di accedere a trattamenti aggiuntivi (psicoterapia, sedute di fisioterapia, trattamenti odontoiatrici e così via);
- Dover raggiungere i luoghi di cura, non di rado dislocati in altre città o addirittura in Regioni diverse da quella di residenza;
- L’effetto deleterio della malattia sul percorso professionale del paziente, con tutto ciò che ne consegue (a volte persino la perdita del lavoro);
- La necessità di acquistare medicinali o integratori non coperti dal SSN.
La tossicità finanziaria per chi ha il cancro al seno
La tossicità finanziaria che grava sulle pazienti con tumore al seno non è mai stata quantificata con precisione. Per questo motivo, un gruppo di ricercatori ha condotto di recente una revisione sistematica degli studi pubblicati sul tema. I risultati della meta-analisi, pubblicati su Jama Network Open all’inizio del 2023, hanno evidenziato come la maggior parte degli studi disponibili tendano a concentrarsi sulla tossicità finanziaria nei paesi ad alto reddito, trascurando invece quelli a basso e medio reddito. Un dettaglio non da poco: come evidenziato dagli autori della revisione, nelle realtà meno abbienti il costo delle cure spetta in buona misura alla paziente, che spesso parte da una situazione economica già svantaggiata.
La meta-analisi conclude quantificando l’incidenza della tossicità finanziaria legata al tumore al seno al 78,8% dei paesi a reddito basso e medio, e al 35,3% nei paesi ad alto reddito, confermando quanto il contesto economico di riferimento sia determinante nel rendere le spese mediche più o meno gravose per la paziente.
Occuparsi di tossicità finanziaria non significa solo garantire equità nell’accesso alle cure oncologiche. Significa anche preoccuparsi della qualità di vita di chi ha il cancro, del benessere psicologico del paziente e della sua famiglia, sulla cui gestione spesso ricadono le difficoltà economiche, e persino della sua sopravvivenza.
Chi in seguito al cancro sperimenta problemi finanziari, infatti, ha un maggior rischio di sviluppare depressione, tassi più bassi di aderenza alle terapie e persino un rischio di decesso più alto.