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I fitoestrogeni fanno bene o fanno male?

Sui fitoestrogeni grava da anni una fama ingiusta, che li dipinge come sostanze malsane, persino correlate ad un maggior rischio di cancro. Per capire da dove arrivi questo equivoco e perché permanga nella percezione comune (e talvolta persino in quella dei medici) bisogna fare un passo indietro.  

Cosa sono i fitoestrogeni? 

Come si può intuire dal termine, parliamo di sostanze naturali la cui struttura è assimilabile a quella degli ormoni femminili, gli estrogeni. Sono contenuti esclusivamente in cibi vegetali, tra cui quasi tutte le verdure (in particolar modo le crucifere, come i cavoli), nei legumi, nella crusca e in alcuni tipi di frutta. Il cibo che in assoluto contiene la quantità di fitoestrogeni più rilevante, però, è la soia. Ciò include sia il legume tal quale, sia tutti i derivati della soia, come il tofu, il tempeh, le bevande vegetali alla soia.  

Il consumo di alimenti ricchi di fitoestrogeni, secondo le ricerche scientifiche, è correlato a effetti benefici per la salute: riduzione dei livelli di colesterolo, effetto protettivo dalle malattie cardiovascolari e dall’osteoporosi, contenimento dei disturbi legati alla menopausa e così via. 

Perché allora c’è il timore che queste sostanze aumentino il rischio di cancro? 

Soia e tumore al seno: un mito da sfatare 

Tra soia e tumore al seno, in realtà, non sussiste alcuna correlazione. L’equivoco deriva dall’istotipo tumorale più frequente tra le donne con carcinoma mammario: l’ormonosensibile. È ormai noto, infatti, che circa il 70% dei tumori del seno è rappresentato da neoplasie la cui crescita dipende dall’interazione con gli ormoni femminili, estrogeni e progesterone. Questa consapevolezza ha a lungo inficiato la buona fama della soia, suggerendo la possibilità che il contenuto di fitoestrogeni possa stimolare l’insorgenza del cancro o, nelle donne già ammalate, aumentare il rischio di recidiva. 

Le ultime evidenze scientifiche, in realtà, ci dicono tutt’altro: la quantità di fitoestrogeni contenuta nella soia non è tale da aumentare il rischio di cancro, ma al contrario è sufficiente a svolgere un effetto protettivo da questa malattia. Le donne che consumano regolarmente soia, soprattutto se a partire dalla giovane età, hanno un rischio inferiore di sviluppare il cancro al seno rispetto alle altre. 

Una recente revisione degli studi pubblicati ha persino dimostrato come il consumo di soia sia benefico per la prognosi del tumore al seno e potrebbe ridurre il rischio di recidive anziché aumentarlo.