ASCO 2023: cosa c’è di nuovo
Partnering With Patients: The Cornerstone of Cancer Care and Research. È stato questo il tema di ASCO 2023, il più importante congresso di oncologia al mondo. «Fa parte di un processo di cambiamento che è in atto anche da noi», sottolinea Saverio Cinieri, Presidente AIOM, l’associazione che riunisce gli oncologi italiani. «Oggi il paziente non è più al centro di ogni processo decisionale, ma a fianco del medico, al fine di un percorso terapeutico condiviso. La maggior parte dei lavori scientifici che sono stati presentati quest’anno sono proprio in questa ottica di alleanza tra medico e paziente», aggiunge Cinieri. Ma quali sono le novità in ambito farmacologico, mirate a chi ha un tumore al seno? Vediamo insieme le principali.
Quando il tumore è ormonosensibile e HER2 negativo
Il ribociclib è un farmaco appartenente alla famiglia degli inibitori di CDK4/6, detti anche inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti. Queste molecole, bloccando l’azione di enzimi specifici (detti appunto CDK4/6), intervengono sulla proliferazione delle cellule tumorali. Nel caso specifico del tumore al seno, il ribociclib è indicato nei tumori ormonosensibili e HER2 negativi. Viene solitamente somministrato in combinazione con la terapia endocrina nelle pazienti con malattia localmente avanzata o metastatica. I risultati dello studio NATALEE, presentati ad ASCO 2023, hanno evidenziato l’utilità del ribociclib anche nella terapia adiuvante, ossia successiva alla chirurgia o al trattamento di prima linea. In particolare, la combinazione della terapia ormonale con ribociclib nei tumori al seno in stadio b precoce è in grado di ridurre il rischio di recidive del 25% rispetto alla somministrazione dei soli farmaci ormonali.
Per la forma metastatica
Sul tumore al seno metastatico novità promettenti arrivano dallo studio clinico TROPiCS-02, che ha preso in esame un farmaco appartenente alla classe degli anticorpi coniugati: il sacituzumab govitecan, già approvato l’anno scorso per il trattamento del tumore al seno triplo negativo. I casi clinici presi in esame dallo studio TROPiCS-02 sono quelli interessati da endocrino resistenza, ossia mancata risposta alle terapie endocrine, ad oggi indicate come trattamento di prima linea per i tumori al seno ormonosensibili. Nello specifico, il trial ha dimostrato che la somministrazione di sacituzumab govitecan nelle pazienti con tumore al seno metastatico HR+/HER2-, già precedentemente curate con terapia endocrina e chemioterapia, è in grado di aumentare i tassi di sopravvivenza rispetto all’uso della sola chemioterapia, oltre che di migliorare la qualità di vita.
Quando è HER2 low
Del trastuzumab deruxtecan, un altro dei farmaci afferenti alla categoria degli anticorpi coniugati, si era già discusso ad ASCO 2022. Durante la scorsa edizione del Congresso, erano stati presentati i dati dello studio DESTINY-Breast04, che aveva analizzato l’efficacia del trattamento nelle pazienti con tumore al seno HER2 low non resecabile e/o metastatico. Il potenziale di questa soluzione terapeutica sembra confermato dai primi risultati di un nuovo trial, presentato ad ASCO 2023: DESTINY-PanTumor02. Lo studio ha evidenziato gli ottimi tassi di risposta del farmaco. Non solo per le pazienti con tumore al seno, ma più in generale nel caso di carcinomi che esprimono positività al recettore HER2 (vescica, ovaio, endometrio, cervice etc).