La ricetta elettronica semplifica la vita DELLE PAZIENTI
La ricetta elettronica è stata adottata in via definitiva con il decreto-legge approvato dal Governo lo scorso 11 maggio. L’obiettivo del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, era quello di eliminare l’uso della carta e utilizzare esclusivamente gli strumenti elettronici entro il 2024.
La ricetta elettronica, sia quella bianca (riservata a farmaci e accertamenti rimborsabili), sia quella rossa (indicata per le prescrizioni a carico del servizio pubblico), semplifica la vita di milioni di malati cronici perché i pazienti avranno la possibilità di farsi prescrivere terapie da assumere quotidianamente e per lunghi periodi, a volte per tutta la vita. Infatti, la nuova ricetta dematerializzata avrà validità di un anno con la possibilità di acquistare i medicinali ogni 30 giorni, senza il bisogno di tornare dal medico curante e avere nuove prescrizioni.
Ricetta online: una strategia per aumentare l’aderenza alla terapia
La ricetta online può risultare una strategia “patient oriented”, non solo per assicurare una copertura maggiore di farmaci durante tutto l’anno ma anche per aumentare l’aderenza alla terapia.
L’ultimo Rapporto OSMED dichiara che in Italia c’è una bassa aderenza alla terapia ed è molto comune nei pazienti con patologie croniche.
- Il 49,9% ai trattamenti per la BPCO;
- Il 28,3% agli antidiabetici;
- Il 27,2% agli antidepressivi;
- Il 17,7% agli antipertensivi.
La scarsa aderenza aumenta quando i malati cronici sono persone anziane affette da comorbidità, non autosufficienti e che hanno difficoltà a spostarsi. Dunque, questa iniziativa è volta a semplificare il processo per loro e per i caregiver semplifica di molto la loro vita e punta ad aumentare un’aderenza alla terapia che al momento nel paese scarseggia.
Secondo il Rapporto OSMED, si può parlare di aderenza bassa alla terapia quando meno del 40% dei pazienti segue la prescrizione indicata dal medico. Per un’aderenza terapeutica alta, invece, è necessaria una percentuale uguale o maggiore all’80%.
Ricette digitali, il prossimo step per un servizio sanitario più interconnesso
Le ricette digitali sono il primo passo verso una sanità più digitalizzata ed efficiente che semplifichi la vita del malato cronico. L’obiettivo adesso è quello di rendere questo servizio tecnologico più interconnesso possibile con tutta l’infrastruttura sanitaria.
Le ricette digitali possono dare la possibilità di condividere informazioni e statistiche per migliorare l’assistenza medica e la qualità del processo decisionale.
L’obiettivo, infatti, è che porti beneficio al paziente, al farmacista, allo Stato e al medico. I vantaggi, secondo un articolo del World Health Organization che parla del successo delle e-prescription, possono essere molteplici:
- Comodità per il paziente;
- Raccolta di big data per migliorare i servizi digitali sanitari attraverso un’analisi dei dati;
- Possibilità di monitorare la gestione e l’emissione delle prescrizioni tenendo collegati al sistema centrale di prescrizione digitale i servizi sanitari e le farmacie;
- Meno tempo per l’emissione delle prescrizioni da parte dei medici con minori probabilità di errore;
- Maggiore accesso alla storia farmacologica del paziente e ricezione di feedback sull’utilizzo dei farmaci;
- Panoramica completa dei farmaci e dei dati che consentono di migliorare la qualità della farmacoterapia per i pazienti grazie all’accesso ad un portale;
- Monitoraggio della qualità dei medici;
- Accesso ai dati genetici dei pazienti per maggiori opportunità di cura personalizzata.
Le ricette digitali, se più strutturate, possono essere un passo in avanti molto importante per il nostro Sistema Sanitario Nazionale aiutandolo a diventare sempre più funzionale. I passi compiuti fino ad oggi possono ritenersi soddisfacenti.