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L’intelligenza artificiale per prevenire il cancro al seno 

L’intelligenza artificiale sta entrando a pieno titolo in quasi tutti gli ambiti lavorativi. In questo articolo tratteremo l’uso nel campo della medicina, più precisamente in ambito oncologico. Molteplici studi stanno testando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli screening per il tumore al seno per cercare di perfezionare le diagnosi, in modo da salvare più vite possibili o, nel caso in cui il tumore si sia già esteso, per trovare delle terapie mirate e personalizzate per ciascun paziente.  

Nonostante i tanti aspetti positivi che offre in termini di evoluzione sociale, è un’innovazione che ancora viene accettata a fatica. Le motivazioni possono essere la gestione della privacy o la paura che delle macchine possano sostituire il lavoro degli esseri umani. Eppure, oggi, senza l’aiuto della IA, sugli screening, come le mammografie, gravano molteplici problemi:  

  • Falsi positivi. Si verificano quando i radiologi notano delle anomalie ma in realtà non è presente alcun cancro. Questo comporta costosi test aggiuntivi, stress e ansia al paziente.   
  • Falsi negativi. Nel caso della mammografia, accade più spesso tra le donne più giovani, perché hanno una probabilità maggiore di avere un seno più denso. In questi casi per i medici risulta più difficile rilevare una forma tumorale. 
  • Sovra diagnosi e sovra-trattamento. Tra le varie tipologie di tumore al seno c’è il carcinoma duttale in situ (DCIS), che può essere invasivo o non invasivo. Nel primo caso è necessario procedere con una cura ad hoc. Tuttavia, chiarire l’invasività del carcinoma duttale in situ solo attraverso la mammografia è piuttosto difficile, motivo per cui capita spesso che qualsiasi DCIS venga trattato come invasivo. Ricorrendo all’IA, invece, questi casi di sovra trattamento potrebbero ridursi sensibilmente. 
  • A causa di sovra diagnosi si può incorrere in una elevata esposizione alle radiazioni. L’esposizione alle radiazioni delle mammografie è molto bassa e il rischio derivante da queste esposizioni è quasi nullo. Ma, a causa di sovra diagnosi, si può andare incontro a esposizioni costanti e ripetute ai raggi X che potrebbero causare dei danni. 
  • Numero elevato di biopsie. A causa delle sovra diagnosi, molti pazienti vengono sottoposti a controlli frequenti e di conseguenza a biopsie inutili. 

Di conseguenza, l’introduzione dell’intelligenza artificiale potrebbe risolvere diverse criticità. Il National Cancer Institute, infatti, ha stimato che negli Stati Uniti più del 50% delle donne che si sottopongono a screening annuale, per dieci anni, sperimenterà un falso positivo con conseguente biopsia. Un altro dato rilevante è il numero elevato di falsi negativi. Durante le mammografie, infatti, i medici non rilevano circa il 20% dei tumori al seno presenti.  

L’IA può evitare l’errore umano durante la fase di screening 

L’IA può ridurre drasticamente l’errore dell’essere umano negli screening per il tumore al seno. Diversi studi dimostrano che l’intelligenza artificiale è in grado di superare l’esperienza dei medici nella previsione del cancro al seno. Un articolo, pubblicato su Nature, rivela che nel Regno Unito e negli Stati Uniti è stato testato un sistema di IA studiato per contrastare l’alto numero di falsi positivi e negativi. La valutazione delle sue prestazioni è stata sorprendente, perché ha mostrato una riduzione di falsi positivi del 5,7% negli USA e dell’1,2% nel Regno Unito, nonché un calo del 9,4% e del 2,7% nei falsi negativi.  

In un articolo pubblicato sul “The New York Times”, si legge che questa tecnologia ha ridotto il carico di lavoro dei radiologi di circa il 30% e ha aumentato il tasso di rilevamento del tumore del seno del 13%. Mentre, per quanto riguarda l’Italia, si stanno svolgendo diversi studi. Uno spin-off dell’Università di Milano ha ideato Ariadne, una piattaforma per la medicina personalizzata che analizza le caratteristiche delle cellule tumorali per decidere una terapia personalizzata. Un progetto simile è stato ideato dall’Istituto Tumori di Bari, chiamato PEERAD – PrEdicting Endopredict score with RADiomics. 

Intelligenza artificiale e tumori, un connubio contrastante che può salvare vite 

Intelligenza artificiale e tumori, quindi, rappresentano un connubio di speranza che potrebbe porre fine al pessimismo e ai tanti dati negativi sul tumore al seno. Un connubio che però sta creando reazioni ambivalenti tra medici e operatori sanitari. Da un lato gli operatori sanitari sembrano consapevoli che questa tecnologia possa davvero essere un punto di svolta. Dall’altro, c’è il timore che possa sostituire il lavoro dell’essere umano.  

Se la tecnologia viene utilizzata per contrastare i tumori, questo può essere soltanto un vantaggio. In questo caso la collaborazione tra tecnologia avanzata e medici può essere un fattore determinante. Pensare che essa possa sostituire il lavoro umano è sbagliato, perché l’intelligenza artificiale associata alla professionalità dei medici può essere più performante e può aiutare a rendere il servizio sanitario più efficiente.