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in pugliaSCREENING DAI 45 ANNI e percorso ad hoc per alto rischio

Il consiglio regionale della Puglia ha approvato alcune misure per il potenziamento dello screening mammografico e l’istituzione di un percorso dedicato per le donne ad alto rischio genetico di sviluppare un tumore al seno. Introdotto nel tariffario il codice di esenzione D99. 

Una legge per due traguardi

Il 2 febbraio il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato all’unanimità una norma dal nome esplicito, che prevede “misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”. Tra queste, saltano all’occhio l’ampliamento della fascia di età del programma di screening e l’introduzione dell’esenzione D99 – che riguarda le richieste di prestazioni per la diagnosi precoce e prevenzione del tumore della mammella e/o dell’ovaio nelle donne con rischio eredo-familiare – all’interno del tariffario regionale. Riportiamo di seguito un riassunto delle novità più rilevanti, rimandando al testo di legge per i dettagli delle singole misure:
LEGGE REGIONALE 2 febbraio 2022, n. 1 – “Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni geniche germinali”.

Screening DAI 45 ai 74 anni

Andiamo con ordine: fino ad ora, il programma gratuito di screening mammografico organizzato dalla Regione Puglia si limitava a quanto previsto dai Livelli essenziali di assistenza (LEA) nazionale, invitando con cadenza biennale tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. È in questa fascia di età che i benefici dello screening sono più evidenti: l’ormai robusta lettera scientifica dimostra che la mammografia è l’unico esame in grado di ridurre la mortalità per tumore al seno. Tuttavia, seguendo le indicazioni del Piano Nazionale della Prevenzione, basate sui più recenti dati epidemiologici, diverse Regioni hanno esteso lo screening anche alle donne più giovani – dai 45 anni, con cadenza annuale – e più anziane – fino ai 74 anni. Con la nuova legge, anche la Puglia sposa la stessa formula: lo screening biennale è stato esteso alle donne fino a 74 anni mentre per quelle tra i 45 e i 49 anni l’invito sarà recapitato ogni anno.

Per quanto riguarda la fascia di età 40-44 anni, la Regione rimette ai rimette ai medici di medicina generale la prima valutazione del rischio nelle donne con familiarità, demandando però ai Centri senologici la decisione definitiva sull’opportunità di ammetterle anticipatamente al programma di screening. In caso affermativo, anche queste donne effettueranno ogni anno una mammografia fino al raggiungimento dei 50 anni. L’impegno della Regione è testimoniato anche dall’obbligo di invitare allo screening tutte le donne aventi diritto – pena la decadenza del direttore generale dell’azienda sanitaria inadempiente – e da quello di fissare le date dello screening imposto ai centri di senologia. Ma anche dall’introduzione di sanzioni per le donne che disertano l’appuntamento concordato senza fornire valida giustificazione. 

un percorso ad hoc per Donne ad alto rischio

Con la nuova legge viene introdotta anche la gratuità dei test genetici per le donne sane a rischio di tumore per sospetta causa eredo-familiare oppure a rischio per una predisposizione accertata di tipo familiare, assegnandoli in caso di positività a un programma gratuito di sorveglianza intensiva clinico-strumentale, sempre sotto la gestione dei centri senologici. In particolare, è istituito il programma di Consulenza Genetica Oncologica (CGO) nei centri di senologia per tutte le donne con tumore della mammella e dell’ovaio oppure a rischio per una predisposizione familiare, allo scopo di programmare eventuali misure di sorveglianza clinica e strumentale. A loro viene assicurato l’eventuale test genetico BRCA1 e BRCA2 che può essere eventualmente esteso –a discrezione dello specialista – a gruppi di geni implicati in particolari forme tumorali eredo-familiari.  Nel caso di accertamento della mutazione genetica, i centri di screening provvedono all’esecuzione del programma di sorveglianza clinico-strumentale e alla prescrizione delle relative prestazioni. Test genetico e programmi di sorveglianza saranno del tutto gratuiti in virtù dell’esenzione D99, prontamente introdotta nel tariffario regionale. La Puglia diventa così la nona Regione a dotarsene, dopo Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto.