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Europa Donna

Interrogazione parlamentare On. Alemanno al Ministro della Salute Speranza

Per alcuni tipi di tumore, la chemioterapia può salvare la vita. Tuttavia in certi casi può essere evitata: i test genomici indicano quando è possibile farne a meno.
 
Europa Donna Italia continua a lavorare insieme alle Istituzioni affinché il Ministero della Salute emani il decreto attuativo per l’erogazione dei 20 milioni di euro a copertura delle spese per l’acquisto dei test genomici su tutto il territorio nazionale.
 
? L’On. Soave Alemanno, membro della Commissione attività produttive e finanze della Camera dei deputati, ha presentato un’interrogazione al Ministro della Salute per far luce sui tempi di attesa per l’emanazione del decreto.
 
 
Leggi l’interrogazione⬇
 
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09531
presentato da
ALEMANNO Maria Soave
testo di
Martedì 15 giugno 2021, seduta n. 524

ALEMANNO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

il tumore al seno è la neoplasia più frequente nella popolazione femminile (colpisce una donna su otto) e ne esistono diverse forme, che necessitano di differenti approcci;

secondo il rapporto Aiom-Airtum 2019 «I numeri del cancro in Italia», sono circa 53 mila le nuove diagnosi di tumore al seno, che si stima arriveranno a 55 mila nel 2020;

le principali società scientifiche nazionali ed internazionali riconoscono che i test genomici offrono l’opportunità di personalizzare al meglio le terapie, dando in particolare indicazioni sull’opportunità o meno di sottoporre la paziente, con determinate caratteristiche del tumore, alla chemioterapia. Difatti, le pazienti con un tumore ormonoresponsivo, di dimensioni contenute e con un ridotto numero di linfonodi coinvolti, possono evitare tale trattamento;

tale possibilità, considerando l’impatto che la chemioterapia comporta a livello fisico, psichico e relazionale, permette di ottimizzare il percorso di cura in termini clinici e di costi economici e sociali;

l’utilizzo dei test multigenici a scopo prognostico e predittivo consentirebbe altresì di migliorare la qualità di vita delle pazienti – e dei loro familiari – per le quali la chemioterapia risulterebbe inefficace. Si eviterebbe, inoltre, a persone immunodepresse di recarsi in ospedale per sottoporsi alle terapie, riducendo così il rischio di contagio da Covid-19 ed alleggerendo il carico per le strutture, già sottoposte a forte stress organizzativo;

peraltro, ad oggi, solo le regioni Lombardia e Toscana, oltre alla provincia autonoma di Bolzano, prevedono il rimborso diretto dei test genomici in parola;

al fine di rendere uniforme sull’intero territorio nazionale quanto previsto nei casi citati, ai commi 479 e 480 della legge di bilancio per il 2021, è stato istituito presso il Ministero della salute un fondo, con dotazione di 20 milioni di euro annui, per il rimborso diretto delle spese sostenute per l’acquisto – da parte degli ospedali, sia pubblici che privati convenzionati – di test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce, ma occorre un decreto attuativo del Ministro della salute ai fini dell’erogazione di tali risorse;

tale decreto è richiesto a gran voce dalle associazioni impegnate su queste tematiche, tra cui il Movimento italiano per la prevenzione e la cura del tumore al seno, Europa Donna Italia, che, di recente, ha lanciato una campagna per la rapida attuazione della su menzionata normativa –:

quali tempi di adozione siano previsti per il decreto ministeriale citato in premessa, attuativo del comma 480 della legge di bilancio 2021.
(4-09531)

Riferimenti
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-09531&ramo=C&leg=18