Solo il 17% delle donne con tumore al seno usufruisce del supporto psico-oncologico
Milano – I servizi di psico-oncologia per le pazienti colpite da tumore del seno, in cura presso le Breast Unit, devono essere potenziati al più presto. Solo il 17% delle donne ha effettivamente beneficiato di questi servizi. Si segnalano forti criticità soprattutto per quanto riguarda la carenza di personale dedicato e qualificato a gestire questo delicato aspetto dell’assistenza oncologica. Il 30% degli operatori sanitari è, infatti, costituito da consulenti part-time, dottorandi, specializzandi e tirocinanti. L’emergenza socio-sanitaria legata al Covid-19 rischia poi di avere ulteriori effetti negativi rendendo ancora più difficile l’accesso a queste consulenze.
È quanto emerge da una ricognizione avviata nel luglio del 2020 sullo stato dell’arte dei servizi di psico-oncologia in 44 Breast Unit di tre Regioni – Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio – che ha coinvolto gli psico-oncologi, i coordinatori dei centri e le associazioni di volontariato. Si tratta della seconda edizione del progetto ForteMente promosso da Europa Donna Italia e dalla Società Italiana di Psico-Oncologia (SIPO). L’iniziativa gode del patrocinio di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), A.Ge.Na.S. (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) e Senonetwork Italia Onlus, il network dei centri di senologia italiani, ed è stata presentata oggi in una conferenza stampa virtuale.
Dai dati raccolti emerge una generale carenza di specialisti esperti e strutturati nelle Breast Unit rispetto al bisogno di supporto delle oltre 28.000 pazienti trattate nei centri nel 2019. Secondo i dati SIPO, un malato di cancro su tre soffre di ansia e depressione a causa della malattia e fino al 70% dei pazienti è colpito da forme di distress emozionale, ma sono solo 5.000 le pazienti delle Breast Unit delle tre Regioni – poco più del 17% – che hanno beneficiato del servizio di psico-oncologia nel 2019.
La ricognizione ha inoltre portato alla luce altri aspetti critici che contribuiscono allo squilibrio tra bisogno e offerta. Innanzi tutto, in ogni Breast Unit esaminata, a parte rare eccezioni, si è registrata la mancanza di professionisti dedicati: gli psico-oncologi in servizio devono sempre gestire, oltre alle pazienti della senologia, anche quelli di altre patologie oncologiche, a volte dislocati in altre strutture. Inoltre il 60% degli specialisti non è stabilmente inserito nella Breast Unit ma è assunto con contratti a termine – che nel 22% dei casi sono finanziati con il contributo delle associazioni –, una condizione di precarietà che pregiudica la continuità della presa in carico. Infine è stata riscontrata una generale carenza di personale qualificato: complessivamente circa il 30% del personale è costituito da consulenti part-time, dottorandi, specializzandi e tirocinanti.
Sono comunque emersi diversi esempi di buone pratiche che potrebbero essere adottate a livello nazionale, e che fanno parte delle raccomandazioni e proposte conclusive del progetto. Tra queste, la partecipazione dello psico-oncologo alle riunioni multidisciplinari della Breast Unit, dove si discutono i singoli casi clinici; la presenza dello psico-oncologo nel centro screening, al momento della comunicazione della diagnosi; la verifica di un’eventuale fragilità psicologica in tutte le pazienti, a partire dal primo accesso alla Breast Unit, come previsto dal PDTA mammella della Regione Lazio; la presenza dello psico-oncologo durante il counseling onco-genetico e durante il follow up e il supporto psicologico offerto a familiari e caregiver.
La fase successiva di Fortemente2, avviata a novembre 2020, si è focalizzata sul supporto psicologico a distanza, come modalità utile a garantire la continuità assistenziale ai pazienti durante la pandemia da Covid-19. È stato quindi proposto agli psico-oncologi in servizio nelle Breast Unit delle tre Regioni uno studio pilota per valutare la possibilità di aggregare e aumentare il numero delle pazienti assistite con l’offerta del servizio a distanza, nel caso in cui non fosse disponibile o fosse insufficiente in relazione alla domanda. La proposta è stata accolta da tre Breast Unit, due in Piemonte e una in Lazio, dove è stato avviato un test della piattaforma digitale PsyDit (Psychology Digital Tools), con l’obiettivo di saggiare la funzionalità dello strumento, la soddisfazione delle pazienti e degli psicologi e l’efficacia complessiva del servizio.
Lo studio è in corso a Torino, presso la Breast Unit dell’AOU Città della Salute e della Scienza, a Roma, presso la Breast Unit dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena”, ed è in fase di avvio a Biella, presso la Breast Unit dell’ospedale di Ponderano. Anche se il percorso non è ancora concluso, i primi riscontri sono positivi: è apprezzata in particolare la disponibilità di un setting specifico e non generalista per l’incontro online con i pazienti. È inoltre avvertita la necessità di una maggiore consapevolezza, da parte degli specialisti, delle potenzialità di questi strumenti e dell’importanza di condividere percorsi digitali innovativi che non si limitino a riprodurre quello che avviene in presenza. Il contributo dell’Emilia-Romagna è stato invece fornito dalla Breast Unit dell’AOU di Modena che, nei mesi di lockdown, ha conseguito una considerevole esperienza in tema di supporto piscologico a distanza presso le pazienti della senologia.
ForteMente proseguirà nel 2021-22 con l’analisi della situazione dei servizi di psico-oncologia in altre tre Regioni: Abruzzo, Toscana e Veneto. La rilevazione, questa volta di tipo qualitativo, verrà condotta da un autorevole istituto di ricerca tramite workshop dedicati alle tre tipologie di interlocutori già coinvolti nella seconda edizione: gli psico-oncologi, i coordinatori delle Breast Unit – rappresentati dai referenti regionali di Senonetwork – e le associazioni del territorio. Gli esiti saranno oggetto di un tavolo di lavoro che avrà il compito di elaborare proposte di intervento per rendere più efficiente e omogeneo il servizio di psico-oncologia nelle Breast Unit e più in generale nelle reti oncologiche di tutto il territorio nazionale.
Il progetto si concluderà con un evento istituzionale a Roma nei primi mesi del 2022, alla presenza del Ministro della Salute, dove verranno presentati i risultati delle tre edizioni di ForteMente e le proposte di intervento elaborate dagli specialisti, dai tecnici e dalle associazioni. Per garantire in tutte le Regioni, alle pazienti con tumore al seno, un adeguato supporto psicologico in tutte le fasi del percorso di malattia. (E.S.)