Disservizi all’ASL 2, Europa Donna Abruzzo chiede l’intervento del direttore generale
L’Aquila – Vita sempre più difficile per le donne, colpite da tumore del seno, che devono ricevere cure nella ASL 2 Lanciano – Vasto – Chieti.
“Una serie di avvenimenti rallentano o interrompono il percorso di molte pazienti per le quali il tempo, il luogo, l’organizzazione sono aspetti fondamentali per la diagnosi e la cura. Chiediamo quindi un intervento immediato del direttore generale della ASL Lanciano-Vasto-Chieti e dell’assessore alla salute della Regione Abruzzo. Bisogna al più presto mettere in sicurezza il percorso senologico, di quel territorio, in ogni suo aspetto”. È questa la richiesta avanzata oggi da Europa Donna-Abruzzo, delegazione regionale di Europa Donna Italia.
“Da tempo ci arrivano segnalazioni di disagio vissuto da coloro effettuano presso l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti l’esame diagnostico PET – TAC – afferma Benedetta Cerasani, referente di Europa Donna Abruzzo. I malati devono recarsi all’esterno della struttura e salire sopra un tir dove è collocato il dispositivo. Tale situazione, già di per sé critica, dura da anni e si è ulteriormente aggravata con la sospensione del servizio per la scadenza del contratto di noleggio degli strumenti diagnostici e il conseguente annullamento degli appuntamenti. Viste le lunghe liste di attesa negli altri ospedali regionali viene consigliato alle pazienti di svolgere l’esame in Molise”.
Disservizi sono stati riscontrati anche all’ospedale Gaetano Bernabeo di Ortona dove le sedute chirurgiche sono diminuite per mancanza di anestesisti: 12 unità nel 2019 contro le 4 unità di adesso. Il centro di Procreazione Medica Assistita, la Ginecologia Oncologica e la Chirurgia Generale a indirizzo Senologico sono altri reparti che hanno dovuto rallentare le sedute operatorie. “A nostro avviso bisogna salvaguardare l’integrità della Breast Unit di Ortona in quanto è un centro di senologia certificato Eusoma. È una struttura sanitaria fondamentale per garantire un’assistenza multidisciplinare alle donne con tumore al seno. Risulta ancora più importante preservarne le funzionalità in questo difficile momento storico caratterizzato dalla pandemia da Covid-19” conclude Cerasani.