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Europa Donna

Un’indagine continentale sul tumore al seno durante la pandemia

Europa Donna – The European Breast Cancer Coalition ha pubblicato un rapporto delle attività svolte nel 2020 a supporto delle proprie sedi nazionali e, più in generale, delle donne europee con tumore al seno durante la pandemia di Covid-19.

Tramite tavole rotonde e incontri virtuali, Europa Donna ha costantemente aggiornato le rappresentanti delle sedi nazionali su come affrontare i problemi correlati alla pandemia e ha sempre incoraggiato le proprie associate a seguire le linee guida e le raccomandazioni prodotte dalla comunità scientifica.

I problemi

In aprile e in maggio sono state organizzate quattro tavole rotonde virtuali che hanno coinvolto le rappresentanti di Europa Donna di Albania, Armenia, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Georgia, Grecia, Israele, Italia, Malta, Olanda, Romania, spagna, Serbia, Svezia, Svizzera e Turchia. I principali problemi segnalati dalle partecipanti riguardavano:

  • la sospensione dei programmi di screening, che ha comportato da un lato la riduzione delle diagnosi, dall’altro un aumento delle diagnosi di tumore in stato avanzato;
  • la sospensione, in alcuni casi, degli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva, considerati facoltativi;
  • il divieto a caregivers e familiari di accedere agli ospedali e il conseguente senso di abbandono delle pazienti.

L’impatto psicologico

Paura e ansia sono gli stati d’animo rilevati nella maggior parte delle pazienti: paura di contrarre il virus durante le terapie, paura delle conseguenze dei ritardi nel ricevere i trattamenti, senso di solitudine. In generale, è stata segnalata nelle pazienti la tendenza all’isolamento, non solo fisico, persino maggiore di quanto le restrizioni del lockdown richiedevano.

Per contrastare questa tendenza e fornire alle donne l’assistenza necessaria, le volontarie di tutte le sedi nazionali della Coalizione hanno intensificato le seguenti attività:

  • telefonate alle pazienti, loro coinvolgimento in eventi online, corsi di cucina e di yoga;
  • informazioni rapide e attendibili su linee guida e procedure per proteggersi dal contagio;
  • fornitura di mascherine;
  • organizzazione e offerta di trasporto privato ai centri di cura;
  • supporto nel fare la spesa;
  • consegna di alimentari e medicinali.

A dicembre si sono svolte due ulteriori tavole rotonde con le rappresentanti delle sedi nazionali di Europa Donna per valutare l’evolvere della situazione. Le pazienti risultavano ancora spaventate all’idea di dover affrontare le terapie o l’intervento chirurgico in solitudine e la pandemia continuava ad avere un impatto importante sull’equilibrio psicologico delle donne in quasi tutti i Paesi. Per combattere questo fenomeno sono state moltiplicate le occasioni di incontro e coinvolgimento online.

Per dissuadere le tante donne che preferivano posticipare i controlli alla primavera 2021, nella speranza di poter nel frattempo ricevere il vaccino, è stata intensificata l’informazione sulla sicurezza garantita nel sottoporsi allo screening e l’importanza di non ritardarlo.

I percorsi Covid-free

Durante l’estate, la Coalizione ha condotto un’indagine per ottenere un quadro della situazione della senologia in Europa a partire dalla percezione delle pazienti.

Delle 34 sedi nazionali di Europa Donna che hanno partecipato all’indagine, il 69% ha riferito che il proprio sistema sanitario nazionale aveva predisposto percorsi di accesso alla diagnosi e alle cure protetti contro il rischio di contagio da Covid-19.

Tuttavia, in alcuni casi, ciò aveva anche comportato dei disagi per le pazienti: a causa dei protocolli di sicurezza, per esempio, le donne con tumore al seno metastatico dovevano recarsi in più di una struttura per effettuare le terapie, oppure erano stati ridotti gli accessi agli ambulatori, le liste di attesa per la radioterapia si erano allungate, con il risultato che per molte pazienti non è stato possibile rispettare le tempistiche previste dai protocolli terapeutici.

Nel 22% dei casi, inoltre, le autorità sanitarie nazionali non avevano organizzato nessuna forma di protezione per consentire alle pazienti di accedere in sicurezza ai servizi di diagnosi e cura.

Il contributo scientifico

Nell’ambito dell’iniziativa europea Transforming Breast Cancer Together, di cui Europa Donna fa parte, lo scorso aprile è stato pubblicato un documento che riassume le principali sfide da affrontare per assicurare alle donne l’accesso a cure e assistenza appropriate durante la pandemia.

Il Covid-19 e il suo impatto sulle donne con tumore al seno è stato anche uno dei temi centrali su cui si è svolta, all’inizio di ottobre e per la prima volta in modalità virtuale, la 12° Conferenza europea sul tumore al seno, organizzata con il contributo di Europa Donna.

Le opportunità

Progressivamente, nei mesi della pandemia, con l’intento di facilitare la vita delle pazienti tramite la telemedicina si è intensificata la comunicazione a distanza, è stata introdotta dove possibile la somministrazione a domicilio delle terapie, che si è cercato di rendere meno aggressive e meno tossiche. Si è assistito a uno sforzo collettivo che ha visto istituzioni, pazienti, organizzazioni sanitarie e volontari uniti nel far fronte alla pandemia: abbiamo tutti potuto constatare che lavorare insieme è possibile ed efficace e questo ci fa sperare che lo stesso impegno comune possa essere impiegato nell’affrontare tutte le sfide per una migliore sanità europea. (E.S.)