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Terapie integrate, anche l’ipnosi può aiutare

Quello al seno rappresenta una sfida per i sistemi sanitari di tutto il mondo essendo uno dei tumori più comuni nonché una delle principali cause di mortalità nelle donne1. Il trattamento medico di questo quadro spesso implica il ricorso a terapie che, sebbene fondamentali per il percorso di cura, rischiano di influenzare negativamente il benessere psicofisico delle pazienti a vari livelli2,3,4. Per questa ragione le raccomandazioni internazionali enfatizzano l’importanza di accompagnare la donna garantendo il massimo livello di comfort così da prevenire risposte emotive che rischino di aumentarne i livelli di stress.

[su_pullquote]NICOLETTA GAVA è psicologa psicoterapeuta, didatta e supervisore esperta in ipnosi clinica, direttrice del Milton Erickson Institute di Torino[/su_pullquote]

La relazione tra gli aspetti psicologici e fisiologici nelle patologie oncologiche è ormai da tempo studiata nell’ambito di discipline come la psico-neuro-immunologia e le scoperte più recenti indicano che maggiore è l’agio con cui si attraversano i percorsi terapeutici, migliori saranno gli esiti sia sul piano medico, sia sul piano personale5: mente e corpo intrattengono infatti una relazione bidirezionale in cui gli aspetti fisici influenzano le emozioni e viceversa. Scoperte di questo tipo hanno stimolato i ricercatori a esplorare strumenti che possano contribuire al funzionamento armonioso di questo complesso sistema di regolazione.

La ricerca internazionale ha iniziato a produrre sempre più prove che dimostrano come interventi non farmacologici rivolti a migliorare lo stato emotivo possono avere esiti positivi sulla salute mentale e fisica delle pazienti. Più specificamente:

  • Tanto più sarà alto il benessere nei giorni precedenti all’operazione, tanto più bassa sarà l’intensità del dolore dopo l’operazione e la probabilità che questo si cronicizzi6.
  • Alti livelli di stress hanno effetti inibitori su alcune importanti funzioni endocrine ed immunitarie ed alcuni studi mostrano che giungere al giorno dell’intervento in uno stato di equilibrio emotivo favorisce il percorso di guarigione2,4,7,8.

L’ipnosi è uno di questi strumenti e la ricerca ha mostrato che può essere utile in diverse fasi del trattamento. Esperimenti condotti reclutando gruppi di donne che avevano ricevuto questa diagnosi e che erano in attesa dell’operazione hanno mostrato come una seduta di ipnosi della durata di 15 minuti può ridurre lo stress, aumentare il grado di rilassamento, ridurre il dolore, i dosaggi di antidolorifici e migliorare lo stato emotivo 9,10,11,12,13.

Si tratta di una metodica che, in forma di autoipnosi, può essere utilizzata dalla paziente stessa così da aumentare i propri gradi di autonomia e appropriarsi di strumenti per migliorare il proprio benessere. Questo modo di prendersi cura di sé ha ricevuto supporto dalla ricerca internazionale. Infatti, l’utilizzo dell’autoipnosi può contribuire ad alleviare alcuni effetti secondari delle terapie (come nausea, vomito e vampate di calore13),  migliorare la risposta immunitaria14,15 e ridurre il rischio di recidive.

Ma cos’è l’ipnosi? Si tratta di uno stato speciale di coscienza che permette a chi vi accede di entrare in contatto più diretto con le proprie risorse consce ed inconsce. Nonostante si tratti di una metodica nota sin dal ‘700, è grazie agli avanzamenti scientifici avvenuti nella seconda metà del secolo scorso che è stato possibile comprenderne meccanismi e potenzialità. In ambito medico si tratta di una metodica molto diffusa nella gestione del dolore in vari quadri medici, da quelli oncologici a quelli neurologici. In area psicologica e psicoterapeutica si è dimostrata efficace nel trattamento di varie condizioni, tra cui ansia, conseguenze di traumi16,17 e insonnia18. Facilita inoltre processi fisiologici come gravidanza e parto19,20,21,22 ed è particolarmente efficace in ambito pediatrico23.

In sintesi, l’ipnosi condotta da un clinico esperto e utilizzata in forma di autoipnosi può supportare la donna nel percorso di trattamento del tumore al seno. La metodica sembra essere particolarmente adatta a questo ambito di applicazione vista la sua capacità di sostenere i processi di guarigione e di favorire un migliore stato emotivo. In una fase così delicata della propria vita, coltivare un più profondo contatto con il proprio inconscio può permettere al corpo e alla mente di reclutare tutte le proprie risorse al servizio di un maggiore benessere a lungo termine.