Laudato Medico 2020, ecco i 4 medici più segnalati
Milano – Assegnato oggi, in diretta streaming, il “Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato Medico” agli specialisti di quattro discipline più segnalati dalle pazienti con tumore al seno per gentilezza e umanità.
I quattro laudati medici del 2020 sono Daniele La Forgia dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari (radiologia); Valentina Territo del Presidio ospedaliero Vittorio Emanuele di Gela (chirurgia); Stefania Guarino, ASUR Marche Area Vasta 1 Presidio Ospedaliero di Urbino (oncologia); Alessandra Huscher, Fondazione Poliambulanza di Brescia (radioterapia). In questa quarta edizione sono state raccolte 5.013 segnalazioni da parte delle pazienti, con un incremento del 4% rispetto allo scorso anno. Ciò conferma ancora una volta quanto l’iniziativa riscuota consenso e apprezzamento, per un bisogno, a volte non ancora soddisfatto.
Per la prima volta, a causa dell’emergenza coronavirus, la cerimonia di assegnazione del Riconoscimento U.V. al Laudato Medico si è svolta in diretta streaming con un incontro introdotto da un video saluto dell’attore Luca Argentero, protagonista della serie televisiva Doc, nelle tue mani ispirata alla biografia del medico Pierdante Piccioni che ha sempre creduto nell’importanza della relazione con i propri pazienti. Al termine di ogni assegnazione è stato trasmesso un brano di musica da camera di Giacomo Puccini, eseguito da un musicista di un quartetto d’archi a sottolineare l’importanza dell’interprete solista.
Alla fine della cerimonia, i musicisti che fanno parte degli artisti del Festival di Puccini e sono diretti dal direttore musicale Alberto Veronesi, hanno eseguito insieme un brano per quartetto d’archi, a voler sottolineare che come nella musica, così anche nelle Breast Unit l’armonia si compone quando i diversi specialisti affrontano insieme il caso della singola paziente nel meeting multidisciplinare.
“La novità dell’edizione di quest’anno è che per la prima volta i coordinatori di 83 Breast Unit (su 189 totali, quindi quasi il 44% di tutte le Breast Unit italiane) hanno aderito alla diffusione dell’iniziativa presso le pazienti della propria struttura – dichiara Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – abbiamo infatti deciso di coinvolgerli proprio per sottolineare che l’umanizzazione della cura e, quindi, l’attenzione a una relazione medico-paziente di qualità deve essere sempre più parte integrante del percorso di diagnosi, cura e assistenza che caratterizza un centro multidisciplinare di senologia e che la figura del ‘laudato medico’ va considerata appunto nel contesto dei criteri di qualità che contraddistinguono una Breast Unit. Con la collaborazione di ogni centro di senologia abbiamo buone speranze che questa cultura della qualità della relazione diventi uno dei tratti distintivi e irrinunciabili della pratica medica, come lo era nella visione del Professor Veronesi”.
“La partecipazione emotiva del medico alle vicissitudini di chi inciampa in un tumore è essenziale perché migliora il percorso di cura e l’aderenza al programma terapeutico che deve essere capito e condiviso dai pazienti – afferma Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi – tutto questo porta a migliori outcome, i pazienti si curano meglio, si evitano potenziali rifiuti non giustificati alle terapie e si supera con maggior serenità anche la fase del follow-up, perché una paziente serena che non vive con il terrore della ricaduta viene seguita meglio e torna alla sua vita di tutti i giorni con una certa tranquillità. Purtroppo, non tutti i medici sono in grado di interagire in maniera empatica vuoi per attitudine personale o per teorica mancanza di tempo vuoi anche per un atteggiamento sin troppo difensivo. Questo Riconoscimento è pregevole proprio perché mira a premiare gli aspetti empatici dei medici nei confronti delle pazienti, indipendentemente dalla bravura e dalle competenze”.
Anche questa edizione del Riconoscimento è stata sostenuta in modo incondizionato dalla Fondazione MSD, che ne sposa la filosofia dell’attenzione alla persona nel percorso di cura, nonché da Celgene, ora parte di Bristol Squibb Myers.