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Individuata una molecola chiave nello sviluppo del triplo negativo

Milano – Uno studio giapponese ha individuato una molecola che gioca un ruolo chiave nello sviluppo del tumore al seno triplo negativo. L’espressione di questa proteina permette di valutare la prognosi delle pazienti e potrebbe, nel prossimo  futuro, diventare un bersaglio per terapie farmacologiche mirate.

Il termine “triplo negativo” raggruppa diversi sottotipi di tumore, tutti accomunati dal fatto che le cellule tumorali non presentano né i recettori per gli estrogeni, né quelli per il progesterone, né quelli per HER2. Questo tipo di tumore non risponde ai trattamenti standard perciò la strategia terapeutica si basa tuttora sulla chemioterapia, per quanto negli ultimi anni siano state perfezionate alcune opzioni mirate. I ricercatori dell’Istituto di genetica medica dell’Università di Hokkaido, coordinati dall’immunologo Ken-ichiro Seino, hanno pubblicato nella rivista Breast Cancer uno studio che stabilisce una correlazione tra una citochina chiamata interleuchina-34 e lo sviluppo del tumore al seno triplo negativo.

L’interleuchina-34 (IL-34) è una molecola messaggera coinvolta nei  processi infiammatori e nello sviluppo dei tumori. Poiché l’espressione di questa molecola è correlata a scarsi risultati nel trattamento di diversi tumori come quello del polmone e del fegato, i ricercatori giapponesi hanno pensato di esaminare la sua relazione con il tumore al seno. Attingendo dal database del progetto statunitense “The Cancer Genome Atlas”, il cui obiettivo è creare un catalogo delle mutazioni genetiche responsabili del tumore, i ricercatori hanno analizzato i dati di 1.083 pazienti con diverse tipologie di tumore al seno: quelli di tipo ormonale – i luminali A (a prognosi favorevole) e i luminali B (che presentano un rischio di recidiva elevato) – quelli di tipo HER2+ e infine i triplo negativo.

Di questi, solo i tumori triplo negativo sono risultati associati ad alti livelli di IL-34. Ma non solo: quando i ricercatori hanno esaminato l’effetto sulla prognosi, hanno scoperto che la prognosi delle pazienti con un triplo negativo che avevano alti livelli di IL-34 era sfavorevole. La relazione è stata confermata anche da studi condotti in laboratorio. I ricercatori hanno confrontato la crescita e lo sviluppo di due linee cellulari identiche tranne che per i livelli di IL-34 espressi: una linea cellulare esprimeva livelli elevati di IL-34 mentre l’altra esprimeva livelli bassi. Nella coltura cellulare, non è stata osservata alcuna differenza tra le linee cellulari; tuttavia, una volta introdotte nei topi, le cellule che esprimevano alti livelli di IL-34 hanno causato una rapida crescita del tumore. Secondo i ricercatori, IL-34 promuove la creazione un ambiente favorevole per la crescita dei tumori, proteggendoli dai macrofagi antitumorali.

“Attualmente, la chemioterapia è l’unico mezzo affidabile per il trattamento del triplo negativo ma sviluppa frequentemente resistenza alla chemioterapia. I nostri risultati dimostrano che IL-34 è un promettente bersaglio molecolare per la terapia mirata contro il cancro” ha commentato Seino in un comunicato stampa. Negli ultimi cinque anni, il suo gruppo di ricerca si è concentrato sulla relazione tra IL-34 e diversi tipi di tumore, dimostrando che la riduzione di IL-34 comporta una minore crescita del tumore nei topi. Resta però da comprendere se e quanto possano essere efficaci simili trattamenti anche nell’uomo.