TUMORE AL SENO: LA DIAGNOSI PRECOCE NON DEVE PIÙ ASPETTARE
L’appello congiunto delle associazioni pazienti e delle società scientifiche
Le Associazioni rappresentanti delle pazienti con tumore al seno A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. e IncontraDonna, con l’avallo delle società scientifiche A.I.O.M., A.I.Te.R.S., A.N.I.S.C., G.I.S.Ma., Senonetwork e S.I.R.M., hanno presentato oggi al Ministro della Salute Roberto Speranza la richiesta di intervento urgente affinché lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica, interrotte a causa della pandemia da Covid-19, riprendano al più presto e a pieno regime in tutte le Regioni.
Anche se il COVID-19 ha catalizzato l’attenzione di tutti negli ultimi mesi, non bisogna dimenticare che esistono altre patologie non meno pericolose per la vita. L’anticipazione diagnostica del tumore al seno è la prima strategia per ottenere le maggiori probabilità di guarigione: se si vuole salvaguardare la sopravvivenza delle oltre 53.500 donne che ogni anno si ammalano in Italia, lo screening mammografico e le attività della diagnostica senologica devono riprendere al più presto a pieno regime su tutto il territorio nazionale.
ALLE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI: NON FATE PASSARE ALTRO TEMPO!
Premessa: Lo screening, in quanto parte dei Livelli Essenziali di Assistenza deve essere riattivato tempestivamente e in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Alle Regioni si chiede, in linea con le raccomandazioni dell’Osservatorio Nazionale Screening, di:
- ripristinare ovunque lo screening mammografico al più presto, almeno entro l’estate, e la regolare attività dei centri di diagnostica senologica clinica
- garantire la sicurezza delle donne e degli operatori sanitari, anche riorganizzando le attivitàcon gli adeguati distanziamenti temporali e spaziali, e sempre all’interno di strutture di radiologia senologica con adeguati standard di qualità
- stabilire lepriorità in base ai livelli di rischio individuale e all’invio già effettuato della lettera di invito
- informare le donne con una adeguata campagna di comunicazione.
Al Ministero della Salute si chiede di vigilare affinché l’accesso a questo essenziale livello di assistenza sia garantito a tutte le donne residenti sul territorio nazionale e di collaborare con le Regioni affinché lo screening mammografico riprenda rapidamente, nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza e dei requisiti organizzativi, strutturali e di personale previsti dalla normativa nazionale.
ALLE DONNE: SIATE CONSAPEVOLI CHE RITARDARE LE DIAGNOSI PUÒ PORTARE SERIE CONSEGUENZE PER LA VOSTRA SALUTE!
Premessa: La diagnosi precoce è un diritto di tutte le donne e può salvare la vita. Tutte possono rivolgersi con fiducia ai Centri di Senologia di riferimento in cui si svolgono i programmi di screening e dove sono stati attivati protocolli specifici per la protezione dal contagio da Covid-19. Non si può più aspettare, il tumore al seno si batte sul tempo.
Alle donne raccomandiamo:
- di richiedere una mammografia di screening al più presto se non hanno risposto all’invito, spontaneamente o a causa della sospensione dell’attività di screening, possibilmente entro tre mesi dalla data del controllo non eseguito
- di confermare l’appuntamento o di chiederne uno nuovo, se avevano o hanno un appuntamento programmato o da programmare per approfondimento diagnostico
- di richiedere subito, tramite impegnativa rilasciata dal proprio medico di medicina generale, un accertamento radiologico e diagnostico se hanno sintomi di un possibile tumore (nodulo palpabile, retrazione della cute o del capezzolo, pelle a buccia d’arancia, secrezione dal capezzolo)
- di richiedere una mammografia entro un anno e tre mesi dal precedente controllo se, a conclusione delle terapie per un precedente tumore al seno, sono state inserite in un programma di follow-up.