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Tumore al seno metastatico: AIFA approva una cura più efficace per le donne giovani

Milano – Rimborsata in Italia una cura poco tossica e innovativa per le donne giovani con tumore al seno metastatico di tipo ormonale, cioè positivo ai recettori degli ormoni, circa il 70% dei casi di tumore al seno metastatico.

Si tratta di Ribociclib, fino a oggi riservato solo alle donne in post-menopausa. Pochi giorni fa l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ne ha approvato l’utilizzo, in combinazione con la terapia anti-ormonale, anche per le donne in pre-menopausa.

Ribociclib fa parte della famiglia dei farmaci cosiddetti inibitori delle cicline, o inibitori di CDK4/6, due enzimi che, se resi iperattivi, consentono alle cellule tumorali di crescere e dividersi molto rapidamente. Bloccare le CDK 4/6 contribuisce quindi a impedire alle cellule tumorali di continuare a replicarsi in modo incontrollato.

Gli inibitori delle cicline vengono utilizzati nel trattamento del tumore al seno avanzato o metastatico positivo per il recettore ormonale (HR+) e negativo per il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2-): in combinazione con la terapia anti-ormonale, ne aumentano l’efficacia e rallentano la progressione della malattia, permettendo di evitare la chemioterapia o di posticiparla.

Ribociclib è l’unico inibitore delle cicline che, in aggiunta alla terapia ormonale, ha dimostrato di aumentare significativamente l’aspettativa di vita, quasi il doppio rispetto alle terapie anti-ormonali standard, nelle pazienti in pre- e perimenopausa: la sopravvivenza a tre anni dalla diagnosi passa dal 46 al 70%. I dati erano emersi dallo studio MONALEESA-7, presentato lo scorso anno al meeting dell’American Society of Cancer Oncology (Asco) e pubblicato nel New England Journal of Medicine.

Se utilizzato in prima battuta, quando si sviluppano metastasi da tumore mammario ormono-sensibile, Ribociclib è quindi in grado di raddoppiare l’efficacia della terapia ormonale consentendo nella maggior parte delle pazienti un ottimo controllo della malattia senza ricorrere alla chemioterapia. L’associazione tra Ribociclib e ormonoterapia è infatti più efficace di qualunque chemioterapia disponibile, oltre che meglio tollerata dalle pazienti.

Non solo: Ribociclib ha dimostrato di avere una bassa tossicità e addirittura di migliorare la qualità di vitadelle pazienti, riducendo i sintomi di dolore e stanchezza provocati dalla terapia ormonale. Tutti aspetti particolarmente importanti per le donne prima della menopausa, che sono ancora nel pieno della loro attività familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici.

Aifa ha attribuito inoltre a Ribociclib il carattere di innovatività piena, riconoscendo il beneficio clinico che il farmaco porta nelle pazienti, il bisogno terapeutico che va a soddisfare e il valore scientifico dei dati a supporto. Questo farmaco, che rappresenta un ulteriore passo avanti verso la cronicizzazione della malattia, rientra pertanto nel fondo dei farmaci innovativi oncologici e viene inserito nei prontuari terapeutici regionali, accelerando così il tempo in cui le pazienti potranno accedere alla terapia. (E.S.)