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Breast Unit, pubblicato l’aggiornamento 2020 dei requisiti EUSOMA

Milano – Un centro di senologia sempre più multidisciplinare, attorno al cui nucleo di medici e chirurghi ruoti una costellazione di altri specialisti come lo psicologo, il nutrizionista e il farmacista. Questo è lo scenario tratteggiato dalla società europea che raduna gli specialisti nella cura del tumore al seno (EUSOMA) nel secondo aggiornamento dei requisiti per le Breast Unit.

Vent’anni di eccellenza

I requisiti originari, stilati nel 2000 furono aggiornati una prima volta nel 2013. “È nella natura delle cose che, con il passare del tempo, terapie ed evidenze scientifiche cambino” premette Laura Biganzoli, presidente di Eusoma. Tuttavia, quello pubblicato nel numero di giugno della rivista The Breast, ha un peso diverso dal precedente documento di posizione. L’aggiornamento ha infatti un respiro più ampio poiché considera, oltre agli elementi che deve necessariamente possedere un centro di senologia, l’epidemiologia, le sfide nella cura del cancro al seno, i processi di qualità e gli audit. “Inoltre, per la prima volta, ha ricevuto il sostegno sia della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) sia dell’Organizzazione europea contro il cancro (ECCO) che ha incluso il documento Eusoma tra i requisiti essenziali per i centri oncologici di qualità (ERQCC)” prosegue la chirurga. 

Sempre più specializzati

Nell’ottica di una sempre maggiore specializzazione, l’aggiornamento del 2020 introduce un requisito di impiego per il professionista che ambisca a definirsi “specialista”: il 50% dell’orario lavorativo di patologi, chirurghi, oncologi, radiologi e radioterapisti dovrà essere dedicato al tumore al seno. E poiché l’allenamento è necessario per mantenere le competenze di ciascun membro del team,  un centro di senologia dovrà trattare, in aggiunta alla soglia dei 150 nuovi casi, almeno 50 tumori al seno metastatici ogni anno, indipendentemente dalla linea di trattamento.

Un team allargato

L’aggiornamento si basa sullo stato dell’arte dell’organizzazione sanitaria e dei progressi delle terapie degli ultimi 5 anni. Con un occhio di riguardo per i pazienti. “Nei centri di senologia non si cura una malattia bensì una persona. Le esigenze della paziente devono essere sempre prese in considerazione” sottolinea Biganzoli, spiegando l’importanza di possedere un ventaglio di specialisti che integri il core team della Breast Unit in caso di bisogno: psicologo, nutrizionista, farmacista ma anche genetista e geriatra. In un mondo ideale, le facilitazioni dovrebbero includere anche l’affiancamento nelle pratiche burocratiche. “L’apporto delle associazioni di volontariato è fondamentale poiché possono spingersi dove la struttura ospedaliera non arriva. Una migliore integrazione tra clinici e volontari permetterebbe davvero di seguire la paziente a 360°” conclude la chirurga.

 

Scarica il pdf dell’articolo “The requirements of a specialist breast centre“.