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Lavarsi le mani, un gesto semplice ma fondamentale per la salute

Milano – Da quindici anni a questa parte, il 5 maggio è dedicato all’igiene delle mani. Il messaggio scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la giornata mondiale di quest’anno è SAVE LIVES: Clean your hands (SALVA VITE: Pulisci le tue mani). 

Lavarsi le mani correttamente impedisce la trasmissione dei microrganismi responsabili di molte malattie infettive, dalle più frequenti come influenza e raffreddore, a quelle più severe come le cosiddette infezioni correlate all’assistenza (ICA). Il lavaggio delle mani è un gesto semplice, ma essenziale, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura, ma anche a casa e nei luoghi pubblici.

In particolare, durante l’emergenza sanitaria di questi mesi è di importanza cruciale lavarsi correttamente le mani per evitare il contagio con il coronavirus SARS-Cov-2, ridurre la sua trasmissione e limitare il rischio di co-infezione con altri microrganismi. In data odierna, il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito un riassunto delle linee guida dell’OMS.

Come lavare le mani

Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti gel igienizzanti per le mani a base alcolica. 

Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi. Se il sapone non è disponibile usare una soluzione idroalcolica per almeno 20-30 secondi.

I prodotti reperibili in commercio per la disinfezione delle mani in assenza di acqua e sapone vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci.

Inoltre è importante non abusare di questi prodotti, in quanto il loro uso frequente e prolungato potrebbe favorire nei batteri lo sviluppo di resistenze nei confronti di alcune sostanze contenute nelle soluzioni, oltre a indebolire le difese naturali della cute, aumentando il rischio di contrarre infezioni.

Quando lavare le mani

Prima

  • di toccarsi occhi/naso/bocca (per es., per fumare, usare lenti a contatto, lavare i denti, etc.)
  • di mangiare
  • di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri

Prima e dopo 

  • aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi
  • aver usato i servizi igienici,
  • aver medicato o toccato una ferita
  • aver cambiato il pannolino di un bambino
  • aver toccato una persona malata
  • aver toccato un animale

Dopo 

  • aver frequentato luoghi pubblici (negozio, ambulatorio, stazione, palestra, scuola, cinema, bus, ufficio, etc.) e, in generale, appena si rientra in casa
  • aver maneggiato la spazzatura
  • aver utilizzato soldi
  • aver toccato altre persone

In ambito assistenziale

L’igiene delle mani svolge un ruolo fondamentale per la nostra salute e quella delle altre persone anche e soprattutto negli ambienti assistenziali. Innanzitutto, è fondamentale per ridurre le infezioni resistenti ai farmaci e la diffusione dei microrganismi resistenti.

Per quanto riguarda le infezioni correlate all’assistenza, esse sono un problema globale che colpisce circa il 7-10% dei pazienti, a seconda del Paese. L’istituto Superiore di Sanità stima che il 5-8% dei pazienti ricoverati in Italia contrae un’infezione ospedaliera. Non tutte le ICA sono prevenibili, ma si stima che almeno la metà potrebbero essere evitate. 

L’assistenza sanitaria pulita (clean care) è riconosciuta dall’OMS come una delle sfide più urgenti da affrontare da parte della comunità globale nei prossimi dieci anni, nella corsa verso il rispetto dei tempi prefissati per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’applicazione delle misure di igiene nell’ambito dell’assistenza sanitaria pulita previene le ICA e la trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni sia nel setting assistenziale e sia in comunità.

Non a caso, l’OMS ha dichiarato il 2020 “anno dell’infermiere e dell’ostetrica” in riconoscimento del contributo loro cruciale  al rafforzamento di sistemi sanitari di qualità.