AIOM, AIRO e SIE: “Il paziente oncologico non sia dimenticato”
Milano – L’appello è stato lanciato in maniera congiunta alle tre principali società scientifiche della branca medica: Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica (AIRO) e Società Italiana di Ematologia (SIE): “assicurare il proseguimento delle terapie salva-vita per tutti i pazienti oncologici e onco-ematologici”.
Nell’intento di incentivare il più possibile il proseguimento delle terapie salvavita per i pazienti oncologici e onco-ematologici e per rassicurare cittadini e caregiver sulle strategie messe in atto dal Governo per tutela della salute dei pazienti e di tutta la popolazione, sulla base dell’esperienza e del buon senso clinico, le tre società si rivolgono a pazienti oncologici e onco-ematologici, istituzioni nazionali e regionali e cittadini per:
- ricordare che il cancro va curato in tutte le fasi di malattia;
- ribadire che i percorsi oncologici e onco-ematologici sono attivi e protetti in tutti gli ospedali italiani;
- incoraggiare tutti i pazienti a rivolgersi con fiducia e serenità alle loro strutture di riferimento, dove sono stati attivati protocolli specifici per la protezione dal contagio da COVID-19;
- invitare le istituzioni nazionali e regionali a facilitare questi percorsi così come indicato nelle Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19.
“Il cancro non si ferma: durante tutta l’emergenza COVID-19, tutti o quasi tutti i reparti di oncologia in Italia hanno continuato a lavorare, cercando al contempo di tutelare il più possibile pazienti e operatori sanitari” premette Saverio Cineri, presidente eletto di AIOM e direttore della Unità operativa complessa di Oncologia Medica dell’ospedale Perrino di Brindisi, raggiunto telefonicamente da Europa Donna Italia.
Il tumore in sé ma anche gli effetti dei trattamenti farmacologici e radioterapici rendono il paziente oncologico più vulnerabile delle altre persone. Pertanto, la continuità delle terapie farmacologiche, dei trattamenti radioterapici e dei controlli previsti è di fondamentale importanza per la loro salute. Le Direzioni sanitarie, i medici, e tutti gli operatori sanitari sono impegnati in tutta Italia ad assicurare sia la continuità delle cure ma anche l’adozione delle norme previste al fine di ridurre il rischio di infezioni.
Se fino ad ora la sanità è stata – comprensibilmente – assorbita dalla gestione dell’epidemia, “ora che la diffusione del virus sembra aver raggiunto un plateaux è il momento di tornare a gestire in maniera serena, ma consapevole, il paziente oncologico. Non vogliamo che il cancro faccia più vittime del coronavirus” prosegue l’oncologo.
Secondo Cinieri, “il sostegno delle associazioni di pazienti e di volontariato in questo percorso sarà fondamentale perché nel loro insieme rappresentano una grande forza, anche maggiore di quella degli oncologi”. Le risposte sono state finora positive. “Faccio due esempi: la compostezza, non scontata, con cui la maggioranza dei pazienti ha accettato il consulto a distanza e l’elevato grado di comprensione della situazione. In queste settimane la volontà superare insieme le difficoltà ha cementato un rapporto stretto tra medico e paziente. La speranza è che si mantenga saldo anche una volta terminata l’emergenza” conclude l’oncologo.