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Europa Donna

Il volontariato non si ferma: il supporto della associazioni durante COVID-19

Milano – Nonostante la serrata generale, le associazioni di volontariato in senologia continuano a garantire alcuni servizi di supporto alle donne con tumore al seno. Europa Donna Italia ha condotto un’indagine nella propria rete per monitorarne l’attività.

La diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 ha costretto numerose Regioni a riorganizzare i servizi ospedalieri, limitare l’accesso agli ospedali e rinviare, dove possibile, terapie ed esami non prioritari nonché i controlli di follow-up. L’attuale situazione emergenziale provoca smarrimento e angoscia ai numerosi pazienti oncologici che si trovano a fronteggiare, oltre al tumore, la minaccia del virus e le limitazioni imposte dalla serrata.

Nel rispetto delle misure di controllo disposte da governo ed enti locali, le associazioni di volontariato della rete di Europa Donna Italia hanno intrapreso alcune iniziative per continuare a garantire alcuni servizi di supporto alle donne con tumore al seno.

In queste settimane, numerose associazioni si sono attivate per mitigare i disagi delle pazienti oncologiche. Per monitorare i servizi forniti, Europa Donna Italia ha condotto un’indagine su un campione di 41 associazioni.

Consulta la lista dei servizi attivi nella tua Regione.

Il supporto diretto, cioè a contatto con le pazienti, è fornito dal 13% delle associazioni. Metà di queste continua a garantire il servizio navetta necessario per non interromperne le terapie in corso (50%). Data la carenza, alcune associazioni si sono mobilitate per reperire delle mascherine o, in alcuni casi, la loro confezione sartoriale (25%). Le rimanenti offrono supporto a urgenze specifiche delle singole pazienti come consegne a domicilio, cure palliative domiciliari e servizio parrucca (25%).

Risultando sospeso il contatto diretto con le pazienti presso gli ospedali e/o presso le sedi associative, buona parte delle associazioni si è attrezzata per continuare a erogare in maniera virtuale il medesimo sostegno psicologico o di alleanza. Infatti, il 65% delle associazioni coinvolte nell’indagine fornisce supporto mediato: sostegno a distanza tramite chat, telefonate o skype (63%) ma anche tutorial di esercizi fisici (11%) e video con consigli di nutrizionisti e psicologi (26%).

Consulta il nostro dossier sul coronavirus.

Infine, il 60% delle associazioni si sono fatte portavoce di raccolte fondi promosse dagli ospedali del territorio, dalla protezione civile o organizzate dalla stessa associazione anche grazie alle donazioni dei propri fondi destinati all’acquisto di beni e servizi per l’azienda sanitaria di riferimento. Tra gli obiettivi delle campagne: l’acquisto di respiratori, dispositivi di protezione per pazienti e personale sanitario, apparecchi portatili per radiografie e protesi senologiche.

Un segnale forte che ribadisce l’importanza, anche nei momenti più critici, del terzo settore. A tal proposito, appoggiamo la richiesta dell’associazione Angela Serra e auspichiamo che lo Stato possa riconoscere un’agevolazione dell’IVA sugli acquisti diretti da parte degli enti del terzo settore essendo beni destinati ad essere donati alle aziende sanitarie.

Scarica il comunicato stampa.