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Coronavirus, il quadro Regione per Regione dello screening oncologico

Milano – L’attuale pandemia ha costretto numerose Regioni a riorganizzare i servizi nonché a valutare l’opportunità di proseguire o meno i programmi di screening oncologico. La maggioranza delle Regioni ha sospeso gli esami di primo livello, interrompendo le chiamate attive, mantenendo però gli approfondimenti non rinviabili, talora attraverso un triage telefonico per accertarsi delle condizioni dei cittadini. Le misure prese sono quasi sempre valide fino al 3 aprile, tuttavia esiste la possibilità di prolungarne la validità in base al quadro epidemiologico. Riportiamo di seguito l’aggiornamento al 19 marzo del monitoraggio condotto dall’Osservatorio Nazionale Screening riguardo i tumori al seno, al collo dell’utero e del colon-retto.

  • AbruzzoFriuli-Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Veneto nonché le province autonome di Trento e Bolzano, hanno sospeso le attività per tutti gli screening di primo livello garantendo invece gli approfondimenti. Altre Regioni hanno optato per la chiusura di più livelli di screening: sono stati sospesi primo e secondo livello in Calabria e Molise. 
  • In Campania sono  interrotti tutti i livelli dei tre screening, mentre sono garantiti solo gli interventi già programmati di chi abbia già completato l’intero percorso diagnostico previsto. 
  • In Emilia-Romagna la gestione delle chiamate già effettuate viene lasciata alle AUSL, che si regoleranno in base alla situazione locale, alle condizioni logistiche e organizzative nonché alle capacità organizzative.
  • Nel Lazio i percorsi di screening sono invece attivi e alle aziende, impegnate nella rimodulazione delle agende, sono state illustrate le modalità con cui garantire il rispetto dei criteri di sicurezza introdotti nei vari Dpcm. La percezione degli operatori in questo momento è quella di una diminuzione dell’adesione in questo periodo.
  • In Liguria si prevede la sospensione degli esami di primo livello e il completamento dei secondi livelli in attesa. La situazione attuale è diversa in base alle province, alcune, come Imperia e Chiavari, hanno già concluso gli approfondimenti diagnostici in sospeso, per quella di La Spezia si è invece interrotta in toto l’attività (per Savona e Genova, chiusi i primi livelli, proseguono i secondi fino a conclusione).
  • In Lombardia, dopo una prima fase in cui si era data alle singole ATS facoltà di concordare con le strutture erogatrici eventuali restrizioni delle attività di screening, l’attività di primo livello è stata sospesa in tutta la Regione con il decreto del 14 marzo.
  • In Piemonte, per quanto riguarda lo screening colorettale (che viene eseguito tramite sigmoidoscopia) la decisione sulla sospensione o meno del servizio viene rimandata alle singole aziende a cui si consiglia, dato il volume ridotto di esami, di continuare (mentre sono stati sospesi i primi livelli di screening cervicale e mammografico).
  • In Puglia, per le chiamate già effettuate deve essere assicurata la somministrazione dei kit presso le farmacie dei servizi. Rispetto ai tumori femminili, gli appuntamenti delle donne già chiamate viene spostato al termine dell’emergenza.
  • In Sardegna è stata disposta l’interruzione delle attività di primo livello e i follow-up, mentre le attività di secondo livello sono proseguite in modo non uniforme, garantendo le urgenze a seconda della valutazione e della disponibilità degli specialisti e della situazione epidemiologica locale.
  • In Umbria, dove sono stati sospesi tutti i primi livelli, l’interruzione dello screening colorettale è legata all’interruzione temporanea del servizio di spedizione postale dei kit (in quanto spedizione massiva).
  • Fino a qualche giorno in Toscana erano state interrotte o comunque rimodulate le attività di screening di primo livello erogate nei presidi ospedalieri. Dal 16 marzo, le tre aziende USL hanno dato disposizioni in merito alla interruzione del primo livello, mantenendo il secondo livello a prescindere dalla sede di erogazione.
  • In Valle d’Aosta è stata posticipata la partenza dello screening mammografico su mezzo mobile.

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al 19 marzo 2020. Vista la rapida evoluzione a livello epidemiologico, decisionale e organizzativo, si prevede di aggiornare ulteriormente i contenuti che potrebbero però, in alcune fasi, non risultare sempre allineati con i dati e le informazioni più recenti.