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Coronavirus, le raccomandazioni della protezione civile per i pazienti oncologici

Milano – Nell’ambito della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2, il Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile ha pubblicato delle raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici. Di seguito riportiamo un estratto delle disposizioni, rimandando le altre indicazioni al documento integrale.

Da un punto di vista operativo è utile dividere i pazienti oncologici/oncoematologici in 2 gruppi:

  • I pazienti che hanno completato il percorso terapeutico (cosiddetti
    pazienti off-therapy (A)
  • I pazienti ancora in trattamento. A loro volta questi ultimi possono essere suddivisi in: pazienti in trattamento citostatico e radiante (B), a maggiore rischio di complicanze infettive. Anche i pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori in ragione di patologia oncologica possonoessere esposti a un rischio aumentato di COVID-19; pazienti in trattamento immunoterapico (C).

Non esistendo al momento vaccini o farmaci antivirali specifici per l’infezione da SARS-CoV-2 si raccomandano a tutti i pazienti (A, B e C) le seguenti norme igieniche:

  • evitare, ove possibile, luoghi affollati;
  • indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/o trattamenti;
  • eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul lavaggio delle mani);
  • evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori e/o provenienti da aree a rischio;
  • al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanza di almeno un metro (meglio anche due) dai colleghi che presentino sintomi respiratori, invitandoli a indossare una mascherina.

Per i pazienti A:

  • Si raccomanda di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up, in modo da limitare al massimo la frequentazione delle strutture sanitarie (sia per limitare il rischio di esposizione a SARS-CoV-2, sia per ridurre la mole di lavoro di strutture già in parte sovraccariche).

Per i pazienti B e C:

  • Si raccomanda alle Autorità Sanitarie Locali di identificare e applicare quanto
    più rapidamente possibile le modalità necessarie a garantire i trattamenti
    oncologici necessari ai pazienti residenti nelle “aree rosse”, al fine di
    assicurare il principio di intensità di dose, in modo che non venga
    negativamente influenzata la prognosi della patologia in trattamento.
  • Si raccomanda alle strutture sanitarie presenti nel Paese di identificare e istituire percorsi e spazi (es. sale di attesa) dedicati ai pazienti in oggetto.
  • Si raccomanda a tutto il personale sanitario di indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (es. mascherine chirurgiche).
  • Si raccomanda, infine, di individuare specifiche strategie per garantire il percorso diagnostico-terapeutico già avviato per i pazienti in caso di potenziale esposizione di un soggetto oncologico a soggetti contagiati da SARS-CoV-2.