Toscana, apertura della Regione alla rimborsabilità dei test genomici
Firenze – Una risoluzione che porterebbe benefici alle donne con tumore al seno ma anche alle casse della sanità regionale: introdurre, come già fatto in Lombardia e nella provincia di Bolzano, la rimborsabilità dei test genomici in Toscana.
La richiesta è stata presentata ieri alla Commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale della Toscana da Pinuccia Musumeci, presidente di Toscana Donna e portavoce di tutte le associazioni regionali. Buona parte delle pazienti che si sottopongono a chirurgia per carcinoma invasivo della mammella di tipo luminale localizzato, oggi ricevono, oltre alla terapia ormonale, diversi cicli di chemioterapia che, in alcune specifiche condizioni, non risulta efficace.
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Rispetto ai biomarcatori tradizionali, i test genomici forniscono un maggiore grado di informazione – sia di tipo prognostico che predittivo – e permettono di individuare il trattamento più idoneo alla singola paziente. Risparmiando alla donna la chemioterapia, e dunque i suoi pesanti effetti collaterali, nei casi in cui non dovesse risultare efficace, con conseguente miglioramento della qualità di vita.
A beneficiare dei test genomici sarebbero anche i conti della sanità pubblica poiché sono più economici dei cicli di chemioterapia. La proposta è stata accolta favorevolmente dal presidente Stefano Scaramelli, che ha garantito che la commissione si farà carico della richiesta e presenterà, entro la prossima seduta, una proposta di risoluzione alla Giunta.