11º rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici
Roma – Presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini – Sala degli Atti Parlamentari” è stato presentato l’undicesimo rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici elaborato dall’Osservatorio omonimo, coordinato dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. Nel complimentarci con FAVO per la precisa e puntuale attività di monitoraggio, riassumiamo di seguito l’analisi relativa al tumore al seno, rimandando l’approfondimento alla lettura del rapporto completo.
[COUNTER_NUMBER id=7744]
Complessivamente, il carcinoma mammario comporta una spesa annua importante, pari a circa 540 milioni di euro.
Di questi, circa la metà (300 milioni) sono rappresentati dai costi ospedalieri, il 41% dai costi previdenziali legati alla disabilità parziale al lavoro (AOI) ed il restante 7% a una disabilità lavorativa completa.
Dall’analisi emerge una media annua di circa 29.000 beneficiari di prestazioni previdenziali di cui il 90% per Assegno Ordinario di Invalidità. Le pensioni di inabilità sono le prestazioni con il minor numero di beneficiari, in quanto individuano quei soggetti che, a causa della diagnosi di tumore mammario, hanno una completa inabilità al lavoro. Tuttavia, mentre tali beneficiari non superano il 10% tra le pazienti con tumore primario, la percentuale sale oltre il 30% per le donne con diagnosi di tumore secondario. Tale distribuzione comporta un costo previdenziale medio annuo per paziente con tumore primario di €8.828 che sale a €9.780 per i pazienti con tumore secondario.
Sia nella prospettiva del SSN che previdenziale, il peso economico su pazienti con tumore secondario è più elevato rispetto ai pazienti con tumore primario (+7% per costi diretti e +11% per costi previdenziali medi per paziente/anno). Questo aspetto non è trascurabile in termini di prevenzione.
La possibilità di migliorare la diagnosi precoce dei pazienti non consente solo il miglioramento della prognosi ma anche la riduzione dei costi diretti e previdenziali, riducendo il carico economico sostenuto nella prospettiva sociale, quale conseguenza di una presa in carico precoce del paziente stesso. Proprio in quest’ottica, anche la possibilità di migliorare l’efficacia terapeutica del trattamento dei tumori primari potrebbe determinare una notevole riduzione di spesa.
L’analisi ha permesso di stimare non solo il burden economico del carcinoma mammario per le due voci di spesa considerate ma ha fornito informazioni rilevanti su come tale spesa si distribuisce e sulle determinanti che influiscono sui costi medi sostenuti da ciascun paziente nel corso del suo percorso diagnostico terapeutico, fornendo utili informazioni al decisore in tema di programmazione e pianificazione sanitaria.