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Europa Donna

Protesi testurizzate, audizioni e trasmissioni televisive

Milano – In seguito all’inchiesta “La ruvida eredità” trasmessa lunedì 25 marzo dal programma Report (Rai3) e alle audizioni delle donne colpite da linfoma anaplastico a larghe cellule da parte dell’Agenzia statunitense per gli alimenti e i medicinali (FDA), Europa Donna Italia ritiene doveroso ribadire le proprie raccomandazioni sulle protesi testurizzate.

Ad oggi, la comunità scientifica ha trovato alcune prove di correlazione tra le protesi testurizzate e il linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL) ma nessun nesso di causalità. In altre parole, è stato osservato che l’ALCL è più frequente tra le donne che hanno adottato questo tipo di protesi ma non è chiaro se siano esse a causare effettivamente la malattia. I casi al mondo sono stati finora rarissimi (secondo l’FDA, 457 donne protesizzate ogni 35 milioni), la maggioranza dei quali segnalati in Australia. A tutt’oggi, nessuna agenzia nazionale o società scientifica sostiene la necessità di rimozione delle protesi già impiantate. Riportiamo di seguito le indicazioni di Roy De Vita, primario di Chirurgia plastica presso l’l’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma:

DI COSA PREOCCUPARSI?

Di un improvviso e importantissimo aumento di volume della mammella protesizzata, che si manifesti almeno un anno dopo l’intervento. Tale aumento di volume è determinato da accumulo di siero (sieroma).

COSA FARE?

Una paziente che non ha fenomeni di aumento di volume è necessario che faccia solo i suoi controlli regolari di follow-up post-operatorio senza alcuna preoccupazione. Nel caso in cui la paziente notasse invece a distanza di oltre un anno dall’intervento chirurgico un importantissimo aumento di volume è indispensabile che si rechi da uno specialista in chirurgia plastica che dovrà analizzare il siero per valutare l’eventuale presenza delle cellule responsabili della patologia e in caso di positività programmare il trattamento terapeutico chirurgico. In una diagnosi fatta in tempi congrui, esso consiste esclusivamente nella rimozione della protesi e della sua capsula.

Europa Donna Italia monitora quotidianamente e continuerà a monitorare l’evoluzione della vicenda, informando tempestivamente attraverso il proprio sito le associazioni e le pazienti. Per approfondimenti: